Ad Autopromotec 2022 un convegno sulle nuove sfide “green” del comparto high performance cars e motorsport
Il focus dell’incontro è stato quello del cambiamento in atto nei settori high performance cars e Motorsport e quanto sia fondamentale oggi creare sinergie tra imprese nell’ottica dell’innovazione
Tra gli eventi principali di Autopromotec 2022, si è tenuto, lo scorso 25 maggio, nella cornice della Futurmotive Arena (Padiglione. 22), anche il convegno dal titolo “Le sfide della filiera corta nel contesto green nei comparti high performance cars e motorsport”, che ha visto la partecipazione di nomi di spicco nel panorama politico e automobilistico. A portare i saluti istituzionali è stato l’Assessore allo Sviluppo Economico, Green economy, Lavoro e Formazione della Regione Emilia-Romagna Vincenzo Colla per poi passare la parola ai relatori ospiti dell’evento: Roberto Vecchia (FAAM), Giuseppe Corcione (Reinova), Andrea Marinoni, Kearney, Automotive & Industrial, Eugenio Razelli, Motor Valley Accelerator, Roberto Vecchia (FAAM gruppo Seri) e Francesco Sedea, RPM Rete di imprese.
Durante l’incontro, moderato dalla giornalista Maria Leitner, si è affrontato il tema, ormai attuale e importante, della “mobilità sostenibile”, dove per sostenibilità si intende non solo quella ambientale, ma anche produttiva e organizzativa a causa della carenza di componentistica elettronica che sta investendo il settore automobilistico, come molti altri. Una crisi dovuta sicuramente ai cambiamenti globali nella “supply chain” post Covid e di geopolitica, a causa della invasione russa attualmente in corso in Ucraina.
“L’Emilia-Romagna – prende la parola l’assessore Vincenzo Colla – è la culla dell’Automotive high performance e anche del Motorsport di riferimento a livello globale. Dietro tanti marchi altisonanti, ci sono piccole e medie imprese che producono investendo in alti contenuti tecnologici e così innovano. Queste filiere, 100% italiane, sono da riconoscere e supportare in dinamiche di crescente sinergia tra aziende e istituzioni, che sono fondamentali oggi per realizzare progetti a livello e di respiro internazionale”.
“Il cambiamento è inevitabile e deve essere accolto come una grande opportunità – aggiunge Giuseppe Corcione di Reinova -. Il Motorsport può e deve tornare ad essere un “impulso” all’innovazione nell’ambito della mobilità, come è sempre stato tradizionalmente. Condivide valori professionali e organizzativi che si sposano bene con il contesto attuale. Dobbiamo creare maggiori sinergie fra piccole e medie imprese sulla base di questi principi e qui in Regione esistono già strutture organizzate come Autopromotec e RPM che lo fanno. È tutta una questione di mentalità, si tratta in sostanza di unire le forze”.
Andrea Marinoni, Partner di Kearney, spiega come “i dati attuali dimostrano che ci sono importanti mutamenti in atto nelle filiere di fornitura Automotive e nel lavoro dei produttori italiani, che fanno rientrare nel nostro Paese attività produttive prima localizzate in Asia. Il nostro è un mercato che ha alte potenzialità e si apre sempre di più all’innovazione e alla tecnologia. Proprio per questi motivi, è necessario creare sinergie fra le aziende e stimolare investimenti dall’Italia e dall’estero”.
Eugenio Razelli della Motor Valley Accelerator , ex amministratore delegato e direttore generale di Magneti Marelli (2005-2015) evidenzia come la storica casa produttrice fosse già avanti nell’elettrificazione grazie ad un
progetto, sfociato poi nel motore, che oggi utilizza oggi Porsche Taycan elettrica. La società, tuttavia, poi venne ceduta ad un colosso giapponese. “Questi risultati hanno comunque dimostrato la nostra capacità, in Italia, di saper innovare. Come ad esempio anche il lavoro della Motor Valley Accelerator di Modena, che stimola l’identificazione e la crescita di imprese che migliorano e rendono sempre più performante il settore del Motorsport e dell’Automotive”.
È il turno poi di Roberto Vecchia, FAAM gruppo Seri, che presenta il case study di un gruppo industriale, che coinvolge imprese da Nord a Sud Italia. Si tratta nello specifico di un lavoro, con riferimenti su tutto il territorio nazionale, con cui si sta cercando di sviluppare un ciclo produttivo completo – dalla materia prima al riciclo – delle batterie al litio.
Infine, chiude la tavola rotonda Francesco Sedea di RPM Rete di Imprese, tra gli organizzatori dell’evento, che spiega perchè è nata RPM e quali sono i suoi obiettivi. “Nel contesto di cambiamento descritto dai miei colleghi, negli interventi precedenti, si mette sempre in evidenza la necessità di creare sinergie, di fare squadra, fra piccole e medie imprese che hanno il know-how per utilizzare le opportunità di innovazione, ma allo stesso tempo devono trovare il modo di coglierle. RPM è nata a Modena nel 2019 come rete di imprese proprio per facilitare questi processi. Sono già venti le imprese che fanno parte di questo circuito e stanno realizzando insieme progetti comuni di internazionalizzazione. Una di queste è anche la Reinova, rappresentata oggi da Giuseppe Corcione” conclude Sedea.