• 07/12/2024

Bando prevenzione eventi climatici 2024

 Bando prevenzione eventi climatici 2024

Bando prevenzione eventi climatici 2024 a favore delle imprese delle province di Forlì-Cesena e Rimini per contrastare gli effetti di calamità naturali

La Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini intende sostenere le micro e le PMI delle province di Forlì-Cesena e di Rimini  per contrastare e prevenire i danni derivanti da eventi calamitosi e da cambiamento climatico, attraverso la concessione di contributi per la realizzazione di investimenti e azioni finalizzate a favorire la protezione delle persone e dei beni aziendali, nonché la continuità dell’attività imprenditoriale.

Dotazione finanziaria

Stanziamento complessivo pari ad euro 700.000,00

Destinatari

Possono partecipare le imprese delle province di Forlì-Cesena e di Rimini che intendono effettuare investimenti/interventi  a protezione della propria attività da eventi avversi di tipo calamitoso causati da piogge alluvionali, inondazioni ed esondazioni, siccità, gelate, nevicate, vento.

Requisiti di ammissione

Sono ammissibili le istanze di contributo da parte di imprese che alla data di presentazione della domanda presentano i seguenti requisiti:

  1. siano Micro o Piccole o Medie imprese (MPMI) come definite dall’Allegato 1 del regolamento UE n. 651/2014 (sono quindi escluse le grandi imprese);
  2. risultino iscritte e attive al Registro delle Imprese;
  3. abbiano sede legale o operativa nelle province di Forlì-Cesena e di Rimini, a condizione che l’investimento/intervento sia effettivamente realizzato in sedi di tipo operativo, dove si svolge l’attività produttiva dichiarata, e sia coerente con tale attività (principale, prevalente o secondaria);
  4. siano in regola con il pagamento del diritto annuale, anche a seguito di eventuale regolarizzazione, fino all’anno 2023 compreso;
  5. non siano in stato di fallimento, liquidazione (anche volontaria), amministrazione controllata, concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente;
  6. siano in regola con gli obblighi contributivi per quanto riguarda la correttezza nei pagamenti e negli adempimenti previdenziali, assistenziali ed assicurativi nei confronti di INPS, INAIL e CNCE, come comprovato da apposita visura DURC.
  7. non abbiano forniture di servizi in corso di erogazione con la Camera di commercio della Romagna ai sensi dell’art. 4, comma 6, del D.L. 95 del 6 luglio 2012, convertito nella L. 7 agosto 2012, n. 135.

La mancanza dei requisiti sopra elencati comporta l’immediata esclusione dal bando (ad eccezione del requisito di cui alla lettera d), sanabile a seguito di regolarizzazione).

I requisiti sopra richiesti dovranno essere mantenuti fino all’erogazione del contributo stesso, a pena di decadenza dal contributo concesso.

Ogni impresa può presentare una sola domanda di contributo, indipendentemente dal numero di unità operative, sedi locali, agenzie o filiali.

Sono escluse le imprese che svolgono attività di natura puramente finanziaria, o di affitto d’azienda, locazione di immobili propri e simili.

Spese ammissibili e non ammissibili

Sono ammissibili le spese riferite all’acquisto di beni per far fronte a possibili danni causati da calamità naturali, per migliorare la risposta alle emergenze e per la prevenzione, quali:

  1. barriere frangi acque/paratie;
  2. strutture per elevare materiali e macchine;
  3. serramenti a tenuta stagna antiallagamento;
  4. sistemi di canalizzazione e/o recupero dell’acqua (ad esempio: pavimentazione galleggiante con annesso sistema di pompe di dispersione per convogliare l’acqua in pozzetti dedicati, scollegati dal sistema fognario);
  5. attrezzature e macchinari per la rimozione e movimentazione di terra, fango e neve;
  6. rilevatori antiallagamento;
  7. generatori elettrici;
  8. motopompe;
  9. sistemi di stoccaggio e riciclo dell’acqua (piovana, di scarico);
  10. reti, pannelli e altri mezzi frangivento o antigelo;
  11. sistemi di riscaldamento e protezione di piante e colture in pieno campo, sistemi di irrigazione antibrina;
  12. sistemi di comunicazione e diffusione di segnali di emergenza ed evacuazione, oltre a quanto previsto dalla normativa sulla sicurezza sul lavoro;
  13. sistemi di assorbimento e contenimento di sostanze disperse nell’ambiente oltre le previsioni di legge;
  14. sistemi di videosorveglianza per il monitoraggio di zone non presidiate da personale, purché collegati a sensori e/o sistemi di allarme attivabili in caso di pericolo causato dagli eventi di cui all’art. 2 comma 1;
  15. interventi di desigillazione delle aree esterne di pertinenza, a condizione che riguardino almeno il 30% della superficie cementata/asfaltata e che comporti una trasformazione a verde di un minimo di 100mq, da documentare nel preventivo del fornitore.

Le spese si intendono al netto dell’IVA, o altre imposte o tasse, il cui computo non rientra nelle spese ammissibili.

Sono inoltre escluse spese relative a:

  1. trasporto, spedizione, commissioni bancarie e, in genere, tipologie di spesa non riconducibili all’elenco di cui sopra;
  2. beni e materiali di consumo;
  3. spese per adeguamenti a norme di legge;
  4. spese a completamento di interventi già avviati;
  5. spese per canoni, abbonamenti o simili.

La domanda dovrà fare riferimento ad investimenti/spese programmati e ancora da realizzare, il cui costo da sostenere deve essere documentato con preventivi. 

I preventivi devono essere intestati all’impresa richiedente ed essere redatti da soggetti regolarmente abilitati su propria carta intestata, in lingua italiana (o accompagnati da traduzione) ed in euro. Non sono ammessi autopreventivi. Ogni preventivo deve contenere in maniera comprensibile la descrizione degli interventi a cui si riferisce e si devono evincere con chiarezza le singole voci di costo e il totale della spesa da sostenere (da riportare nel modulo di domanda). Inoltre, i preventivi dovranno essere datati e firmati dal fornitore e non potranno essere antecedenti al 01/02/2024.

Per le imprese plurilocalizzate con sede o unità locale al di fuori delle province di Forlì-Cesena e Rimini deve essere evidente la destinazione e la realizzazione dell’intervento in almeno una localizzazione come definita all’art. 2 comma 2 lettera c).

Le spese sostenute dovranno essere documentate con fatture (o altri documenti fiscalmente equivalenti), intestati all’impresa richiedente emesse dal fornitore già individuato, in lingua italiana (o accompagnati da traduzione) ed in euro. Ogni documento di spesa deve contenere in maniera comprensibile la descrizione degli interventi realizzati (fatture parlanti).

Ai fini del corretto funzionamento del Sistema di Monitoraggio degli Investimenti Pubblici, ad ogni progetto di spesa attuato con risorse pubbliche (compresi gli incentivi a favore di attività produttive, come nel presente Bando) viene assegnato un Codice Unico di Progetto (CUP). Pertanto, per garantire la dimostrazione della correlazione tra la spesa sostenuta e il progetto finanziato con risorse pubbliche, sui documenti di spesa dovrà essere riportato il CUP.

In ogni caso, le fatture di spesa dovranno risultare emesse a partire dalla data di presentazione della domanda e fino al 180° giorno successivo alla data della determinazione di concessione del contributo ed essere regolarmente pagate e quietanzate al momento dell’invio della rendicontazione.

I beni strumentali acquistati e finanziati con il presente Bando non possono essere ceduti o alienati per un periodo di cinque anni dalla data di concessione del contributo.

Misura del contributo

Il contributo viene concesso fino ad un massimo del 50% dei costi ammissibili, fino ad un massimo di euro 10.000,00, a prescindere dal numero di beni e servizi acquistati e dal numero delle sedi cui gli stessi si riferiscono.

Alle imprese in possesso del rating di legalitàin corso di validità al momento della domanda e fino alla erogazione del contributo verrà riconosciuta una premialità di euro 250,00 nel limite del 100% delle spese ammissibili e nel rispetto dei pertinenti massimali de minimis.

Non saranno liquidati contributi di ammontare inferiore a euro 1.000,00.

Modalità di presentazione delle domande

Le richieste di contributo, compilate sulla base della modulistica predisposta, devono essere trasmesse esclusivamente in modalità telematica, con firma digitale, attraverso lo sportello on line “Contributi alle imprese”, all’interno del sistema Webtelemaco di Infocamere – Servizi e-gov, dalle ore 10:00 del 19/03/2024 alle ore 14:00 del 28/06/2024.

La pratica si compone dei seguenti documenti, che devono essere tutti trasmessi con unico invio telematico, a pena di esclusione:

  1. MODELLO BASE generato dal sistema, che dovrà essere firmato digitalmente dal titolare/legale rappresentante dell’impresa;
  2. ALLEGATI AL MODELLO BASE, che dovranno essere tutti firmati digitalmente dal titolare/legale rappresentante dell’impresa:
  • Modulo di domanda, reso nella forma della dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà (art. 47 – D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445), compilato in ogni sua parte e comprendente, in particolare, una descrizione degli interventi/investimenti programmati e dei relativi benefici attesi;
  • preventivi di spesa.

L’assolvimento dell’imposta di bollo (salvo i casi di esenzione) deve essere effettuato mediante acquisto e annullamento di un contrassegno (marca da bollo), il cui numero identificativo va riportato nell’apposita sezione del modulo di domanda. L’annullamento deve avvenire mediante perforazione o apposizione della sottoscrizione o della data o di un timbro. Inoltre, alla domanda deve essere allegata una scansione del contrassegno, in cui sia leggibile il numero identificativo e l’annullamento. E’ comunque ammessa ogni altra tipologia di pagamento secondo le disposizioni di normativa o prassi pro tempore vigenti, allegando alla domanda la prova dell’avvenuto assolvimento.

Regimi di Aiuto

Gli aiuti sono concessi in regime de minimis ai sensi del Regolamento (UE) n. 2831/2023 per le imprese di qualsiasi settore, ad esclusione degli aiuti indicati all’art. 1 del medesimo Regolamento; In particolare, l’importo complessivo degli aiuti de minimis accordati ad un’impresa “unica” non può superare il massimale di euro 300.000 nell’arco di tre anni.

Per le imprese che operano nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli, gli aiuti sono concessi in regime de minimis ai sensi del Regolamento (UE) n. 1408/2013 del 18/12/2013, come modificato dal Regolamento n. 2019/316 del 21/2/2019, in base al quale l’importo complessivo degli aiuti de minimis accordati ad un’impresa “unica” non può superare il massimale di euro 20.000,00 nell’arco di tre esercizi finanziari.

Le domande possono essere presentate dalle ore 10:00 del 19/03/2024 alle ore 14:00 del 28/06/2024

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