• 24/01/2025

Capodanno in Emilia-Romagna: tradizione e innovazione in festa

 Capodanno in Emilia-Romagna: tradizione e innovazione in festa

Capodanno in Emilia-Romagna tra eventi in piazza, cultura, impatti economici e prospettive future per le città

L’Emilia-Romagna si conferma una delle destinazioni più vivaci e accoglienti per celebrare il Capodanno, un evento che unisce festa collettiva, tradizione e attrattiva turistica. La regione offre un calendario ricco di eventi che spaziano dalle piazze delle città d’arte ai borghi storici, fino alle località di montagna e di mare, soddisfacendo ogni tipo di pubblico. Il Capodanno è diventato molto più di una semplice festa: è un rituale collettivo che si è evoluto da celebrazioni spontanee a eventi strutturati e coinvolgenti che riflettono l’identità culturale e sociale dei territori.

Oggi nelle grandi città come Bologna, Ravenna e Ferrara, il Capodanno è un’occasione per raccontare storie, tradizioni e innovazioni. Per ottenere uno sguardo preciso e approfondito sull’organizzazione e sul significato di questi eventi, abbiamo intervistato i rappresentanti dei tre enti organizzatori, tra cui l’assessore al turismo e alla promozione del territorio del Comune di Ferrara, Matteo Fornasini, e l’assessore al turismo del Comune di Ravenna, Giacomo Costantini, che ci hanno offerto una visione interna e dettagliata di questa celebrazione.

Tradizione o innovazione? L’evoluzione degli eventi di Capodanno

Un esempio emblematico di tradizione e innovazione è rappresentato dalla città di Bologna e dal Rogo del Vecchione in Piazza Maggiore, una tradizione che da oltre un secolo segna l’arrivo del nuovo anno e racconta l’identità della comunità. Ciò che rende unico l’evento è la fusione tra cultura popolare e arte contemporanea. Ogni anno, un artista di fama crea il Vecchione d’artista, un fantoccio destinato a bruciare la notte di San Silvestro, ma che lascia un segno indelebile nella memoria della città.

L’evoluzione del Vecchione, diventato il simbolo della festività a Bologna, è testimoniata dalla crescente partecipazione e dall’interesse sia della comunità locale che dell’ambiente artistico. Il processo di creazione del Vecchione è atteso con entusiasmo tanto che i giorni precedenti al rogo «[…] ha luogo una sorta di pellegrinaggio laico da parte dei cittadini che si ritrovano in piazza per discutere a scambiarsi opinioni sulla riuscita artistica e sul messaggio di cui inevitabilmente di anno in anno si fa portatore il Vecchione […]», spiegano dal Comune.

A Ravenna, Piazza del Popolo è da anni il cuore dei festeggiamenti di Capodanno, vedendo un’evoluzione importante dell’evento «[…] passando da puro appuntamento per il brindisi in piazza e lo scambio di auguri incentrato su un’offerta di puro intrattenimento […]», afferma l’assessore Costantini, si è evoluto in un evento culturale di grande valore per la comunità. La piazza è diventata il luogo in cui si uniscono tradizione e innovazione, celebrando il patrimonio culturale materiale e immateriale di Ravenna.EMILIA ROMAGNA ECONOMY - Capodanno in Emilia-Romagna: tradizione e innovazione in festa

Anche quest’anno, la città ospiterà un concerto inserito in un festival invernale dedicato alla musica soul e gospel, un genere musicale scelto per la sua carica emotiva e spirituale, che si lega profondamente ai valori natalizi. In questa proposta, la musica diventa una celebrazione dell’«Anima come la ricchezza e la meraviglia che i nostri monumenti Unesco scoprono al proprio interno con i loro stupefacenti mosaici. Valore delle parole come ricordiamo ogni giorno grazie al forte legame di Ravenna con il sommo poeta Dante Alighieri […]», continua l’assessore.

L’incendio del Castello Estense di Ferrara è un esempio di come gli eventi di Capodanno si siano evoluti: inizialmente, l’evento si presentava come un semplice spettacolo pirotecnico, ma nel corso degli anni ha subito un’importante evoluzione, diventando una grande produzione piromusicale in grado di attrarre migliaia di spettatori. L’assessore Fornasini spiega: «La qualità di fuochi d’artificio utilizzati è migliorata notevolmente, così come la sincronizzazione con la musica e gli effetti speciali. L’introduzione di nuove tecnologie ha permesso di creare effetti visivi sempre più spettacolari e personalizzati».

Questa trasformazione riflette lo spirito delle comunità locali, che hanno saputo consolidare nel tempo questa tradizione dei festeggiamenti di Capodanno, rendendoli non solo un momento di celebrazione, ma anche una manifestazione simbolica che rafforza l’identità della città e la coesione sociale, coniugando tradizione e innovazione in un unico grande spettacolo. L’evento, infatti, non solo celebra l’arrivo del nuovo anno, ma valorizza anche il patrimonio culturale e artistico di Ferrara, con il Castello Estense che diventa un simbolo vivo della città.

Uno sforzo collettivo: l’organizzazione degli eventi

Il Rogo del Vecchione è il risultato di un lavoro organizzativo meticoloso e condiviso. Questo evento richiede una coordinazione e un impegno notevole, gestito da operatori specializzati che curano ogni aspetto della serata. «L’evento è promosso dal Comune di Bologna e in particolare dal Settore Cultura e Creatività che ogni anno cura il progetto nel suo complesso individuando gli artisti e le artiste da coinvolgere per l’ideazione del Vecchione. Il lavoro viene affidato a personalità del mondo dell’arte visiva e plastica che abbiano un legame con la vita culturale della città […]» affermano dall’amministrazione comunale.

Molti degli artisti provengono dall’Accademia di Belle Arti di Bologna, altri hanno vissuto o lavorato in città. Questo forte legame tra tradizione locale e creatività contemporanea rende il Vecchione un simbolo della comunità, capace di celebrare e rinnovare ogni anno l’identità cittadina, affermano dall’amministrazione comunale. Tuttavia, l’evento non si limita al rogo del Vecchione: il Capodanno bolognese è una serata di festa gratuita e aperta a tutti, che offre un programma ricco e diversificato.

EMILIA ROMAGNA ECONOMY - Capodanno in Emilia-Romagna: tradizione e innovazione in festaLa rassegna di Ravenna coinvolge ogni anno artisti di alto livello, integrando musicisti locali con talenti di fama internazionale. «Questo schema permette ogni anno di innovare la proposta artistica e crescere il bagaglio di competenze e relazioni artistiche per la nostra città senza rimanere vincolati al “nome importante e molto noto al pubblico” per l’appuntamento principale del Capodanno […]», afferma Costantini. Dietro il successo di questa manifestazione, tuttavia, si cela un lavoro complesso e articolato che richiede mesi di pianificazione e un impegno sinergico da parte degli enti organizzatori.

L’evento «[…] prevede la collaborazione istituzione tra Assessorato al Turismo e la Fondazione Ravenna Manifestazioni coadiuvate da un direttore artistico […]», spiega l’assessore. La programmazione deve partire con largo anticipo per garantire l’alto livello qualitativo che contraddistingue il festival. L’evento richiede una gestione logistica impeccabile tra tutte le parti coinvolte. L’impegno richiesto agli enti organizzatori è dunque considerevole, ma i risultati ottenuti dimostrano quanto sia fondamentale lavorare in modo sinergico per offrire alla città un evento che rafforzi la sua identità culturale e il suo ruolo di riferimento nel panorama delle celebrazioni di fine anno.

«L’organizzazione del Capodanno a Ferrara è un’impresa complessa che richiede una pianificazione meticolosa», esordisce l’assessore, richiedendo il coinvolgimento di molteplici figure e risorse. Continua Fornasini: «Sono coinvolte numerose realtà istituzionali (Comune, Provincia, Regione, Camera di Commercio), aziende partecipate, aziende private, fornitori e forze dell’ordine». La coordinazione di tutte queste realtà è essenziale per garantire la riuscita dell’iniziativa. Il processo richiede numerose autorizzazioni da parte delle autorità competenti.

In particolare, la sicurezza è una priorità assoluta e perciò, vengono adottate misure specifiche per proteggere sia gli spettatori che gli operatori. Dal punto di vista economico, l’organizzazione di eventi di questa portata ha un impatto significativo sulle risorse comunali, richiedendo un attento bilanciamento tra il costo degli investimenti e il ritorno economico generato dall’afflusso di turisti e visitatori.

Benefici del Capodanno per il territorio: visibilità e ricadute economiche

«Si tratta di un evento molto atteso e partecipato da un pubblico eterogeneo composto da residenti, da pendolari provenienti dall’hinterland dell’area metropolitana e della Regione ma anche da turisti che scelgono la città di Bologna per le festività. Bologna Welcome, Fondazione che gestisce la promozione della destinazione turistica Bologna-Modena per conto del Comune di Bologna, ha registrato nel tempo una crescita costante delle presenze turistiche in città, anche nel periodo delle feste natalizie […]», illustra l’autorità cittadina.

Questo trend positivo, che si estende anche ad altri periodi di vacanza, confermando Bologna come una meta ideale per chi desidera esplorare la sua ricca offerta culturale. La manifestazione di Capodanno rappresenta una vetrina per il territorio, rafforzando l’immagine di Bologna come città ricettiva anche in inverno. Gli eventi legati al Capodanno hanno un impatto positivo sul sistema ricettivo e commerciale, generando un indotto che favorisce ristoranti, hotel e negozi.

Il Capodanno ravennate rappresenta un volano per l’economia locale, grazie alla capacità di attrarre visitatori e valorizzare le eccellenze artistiche e culturali del territorio. Ciò richiede un equilibrio tra investimenti, ritorni economici e sostenibilità. «Il Festival si svolge nei giorni delle Festività, che più degli altri vedono la propensione a viaggiare: dal 26 dicembre al 1 gennaio. In totale sono sempre 4 i concerti proposti ed il calendario, oltre al Capodanno ed il matinèe a Teatro del primo dell’anno, si apre con 2 concerti serali nella piazza del Popolo», illustra l’assessore Costantini. Le date sono scelte con attenzione, per massimizzare l’impatto sul sistema ricettivo e commerciale della città.

Un’iniziativa chiave è la riserva di una quota di posti ai visitatori delle strutture ricettive, consolidando il legame tra il festival e la promozione turistica di Ravenna. «In questo modo negli anni siamo riusciti ad aumentare le presenze turistiche di oltre il 50% per il mese di dicembre, passando dalle 24mila del 2014 alle oltre 34mila del dicembre 2023 registrate nelle strutture ricettive della sola città, Lidi di Ravenna esclusi», spiega Costantini. L’aumento del 50 per cento testimonia l’efficacia dell’iniziativa volta a destagionalizzare il turismo, tradizionalmente concentrato nei mesi estivi. L’impatto positivo si riflette sul tessuto economico locale, supportando ristoranti, strutture ricettive e attività commerciali.

I festeggiamenti di Capodanno non solo aumentano la visibilità delle città coinvolte, ma generano anche un indotto economico significativo, con turisti che tendono a prolungare il soggiorno, offrendo concrete opportunità di crescita per il sistema ricettivo e commerciale.

«L’incendio del Castello Estense è un volano per l’economia ferrarese», afferma l’assessore Fornasini, specificando un impatto diretto sulla visibilità della città a livello nazionale e internazionale. L’evento attira migliaia di visitatori, estendendo la stagione turistica e contribuendo significativamente all’economia locale. Molte delle aziende coinvolte nell’organizzazione dell’evento sono locali, il che genera un indotto positivo per diversi settori, tra cui ristoranti, strutture ricettive e negozi.

Guardando al futuro: il Capodanno e gli eventi durante l’anno

La tradizione del Rogo del Vecchione a Bologna si arricchisce ogni anno con nuove collaborazioni, mantenendo un equilibrio tra tradizione e innovazione. Il Comune promuove questo evento che rispetta il passato, ma è anche aperto a nuovi linguaggi artistici e a una pluralità di voci. «Dal 2022 si è introdotta la novità del discorso d’artista di Capodanno: un poetico augurio che viene diffuso online e nei luoghi della cultura, di cura e di comunità per condividere un momento di riflessione sull’anno trascorso e sul futuro», aggiungono dal Comune.

Anche Ravenna, seguendo un approccio analogo, ha intrapreso un percorso che combina evoluzione e creatività per attrarre un pubblico sempre più vasto con una ricca offerta culturale e per rendere la città una meta turistica natalizia più accogliente e conosciuta. «[…] nel 2016 riorganizzato gli allestimenti delle principali piazza e rafforzato la collaborazione con i negozi del centro e le loro associazioni di rappresentanza, per le Luminarie natalizie», racconta Costantini.

Nel 2018 è nato il festival Christmas Soul, che è diventato uno degli appuntamenti principali delle festività natalizie, non solo a livello locale. Sebbene richieda tempo per consolidare il pubblico, siamo soddisfatti dei progressi e del successo riscontrato, nonostante le difficoltà della pandemia. È essenziale che le proposte culturali e turistiche si evolvano per rispondere alle nuove tendenze dei turisti, sempre più attenti alla qualità e varietà dell’offerta. Solo in questa direzione gli investimenti pubblici sono in grado di «[…] trasformare la spesa pubblica in investimento con ricaduta economica e occupazionale sulla città», precisa infine l’assessore.

 

A cura di Federico Gandellini

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