Da nicchia a volano di crescita: il biologico fa il punto a Bologna

L’occasione è la prima “Giornata europea del biologico” celebrata con un evento promosso da FederBio e dal Comune di Bologna
di Chiara Bertoletti
Fare il punto sulla transizione agro-ecologica, sulle azioni da intraprendere per stimolare il settore e per sensibilizzare a scelte alimentari più attente e sostenibili, il tutto in linea con l’obiettivo del 25% di superficie coltivata a biologico entro il 2030. Questo lo scopo della prima “Giornata europea del biologico” istituita il 23 settembre da Bruxelles e celebrata in Italia con un evento promosso da FederBio e dal Comune di Bologna in collaborazione con AssoBio, istituzioni nazionali e locali, Nomisma e BolognaFiere. Si tratta di un’iniziativa realizzata nell’ambito del progetto Being Organic in Eu promosso da FederBio in collaborazione con Naturland e cofinanziato dall’Unione europea.
In un contesto economico difficile e fortemente condizionato dalle emergenze alimentari, energetiche e climatiche, la fotografia del biologico è comunque positiva, con l’Italia che si conferma tra i paesi leader in Ue per quota di superficie agricola coltivata sul totale (17,4%), numero di operatori (86.144 in aumento del 5,4% rispetto al 2021), e come export (3,4 miliardi di euro nel 2022, +16% rispetto al 2021). Il punto di attenzione su cui le associazioni si sono confrontate riguarda la stagnazione dei consumi domestici, che vanno rilanciati coerentemente ai rinnovati bisogni di aumento delle produzioni e per mantenere in equilibrio domanda-offerta (centrale anche il maggior costo di queste referenze in contesto di crisi economica delle famiglie). Non solo. Le associazioni del biologico presenti all’evento bolognese hanno voluto rispondere all’appello dei Fridays For Future, che hanno chiesto che la crisi climatica sia centrale per le prossime scadenze politiche e prioritaria nel dibattito pubblico. Evidenziato, allo scopo, come il metodo biologico, che si basa sul riciclo della sostanza organica, come protezione e incremento della fertilità dei suoli, sia in grado di trattenere grandi quantità di acqua e di accrescere il contenuto di carbonio. Un alleato, dunque, al contrasto e alla mitigazione del cambiamento climatico.
Guadando alla concretezza e al potenziale divulgativo delle attività locali, durante il primo Ue Organic Day sono state presentate diverse iniziative, tra cui il ritorno de “La Festa del bio”, organizzata da FederBio e con un programma di tappe a Bologna, Milano e Roma. Si tratta di una manifestazione che punta a comunicare i valori del vero biologico e a spiegare i vantaggi di uno stile di vita più etico, salutare e sostenibile attraverso talk divulgativi alternati a momenti di intrattenimento.
Focalizzandoci, invece, sul capoluogo emiliano, “il biologico è a pieno titolo all’interno delle politiche di food policy del Comune di Bologna a cominciare dalle mense scolastiche sulle quali lavoriamo da tempo, passando dai mercati contadini e dalla promozione di un’agricoltura di prossimità che deve essere sempre più volta alle produzioni bio. Inoltre intendiamo aderire al Distretto Biologico dell’Appennino bolognese”, ha sottolineato Daniele Ara, assessore alla scuola, agricoltura e reti idriche del Comune di Bologna.