• 07/12/2024

FARETE, giro del mondo in 90 minuti

 FARETE, giro del mondo in 90 minuti

ph© Elisabetta Baracchi – Serena Campanini

Il 4 e 5 settembre a Bologna FARETE: il giro del mondo in 90 minuti. Due giornate, aperte dall’assemblea pubblica di Confindustria Emilia in cui si FA-RETE

L’undicesima edizione è iniziata ufficialmente alle 10 del 4 settembre 2024 al Padiglione 16 di Bologna Fiere, con l’Assemblea Pubblica aperta dalla relazione del presidente di Confindustria Emilia, Valter Caiumi. Il suo intervento guarda avanti, in linea con le priorità di crescita ed evoluzione del business, senza ripercorrere ciò che già è stato fatto, e affronta subito il tema dell’intelligenza artificiale, consapevole che i 420 milioni investiti in Italia sono ben lontani dalle cifre di Germania e Francia, che arrivano ciascuna a due miliardi.

L’AI rivoluzionerà l’economia e sono gli imprenditori che devono rendere questo cambiamento positivo. L’attuale mancanza di regole e confini aumenta la diffidenza, ma se applicata correttamente, porterà vantaggi in molti campi e sarà di sostegno agli ESG, per esempio ottimizzando il trasporto pubblico, le reti elettriche, la logistica.

Il processo non sarà privo di costi, sia per gli investimenti sia per la riorganizzazione dei modelli di impresa e di occupazione. Il World Economic Forum prevede un incremento dei posti di lavoro a seguito dell’introduzione dell’AI, anche se ovviamente cambieranno le professioni ricercate. Per questa ragione le imprese dovranno impegnarsi in attività di reskill e il sistema dovrà investire sull’orientamento scolastico.

Tra le iniziative per accompagnare il cambiamento e reinterpretare ciò che in passato ha distinto le imprese del territorio, Caiumi cita l’apertura di un Campus di alta formazione nell’area dell’Ippodromo adiacente al tecnopolo Bologna CNR, l’avvio a settembre 2025 del primo corso di laurea ONU, l’apertura di uno sportello per l’orientamento scolastico rivolto ai genitori.

L’offerta formativa si unisce a quelle esistenti: l’Università di Bologna, la BBS, la Johns Hopkins in un territorio che offre empatia e alta qualità di vita, ma che deve migliorare la sua accoglienza, soprattutto relativamente al tema casa, sul quale Confindustria si sta impegnando assieme ad ACER per ottenere convenzioni per lavoratori e studenti.

Filo conduttore dell’intervento di Caiumi è l’importanza di fare comunità: sottolinea, infatti, che lavorare sempre in smartworking non aiuta e che poiché anche le risorse umane non sono infinite, non si può ignorare che oggi in Emilia un lavoratore su 4 ha più di 65 anni e che molti laureati lasciano l’Italia in cerca di condizioni migliori. Occorre quindi che le imprese migliorino la loro offerta lavorativa, includendo per esempio pacchetti di welfare e ambienti di lavoro stimolanti.

Conclude sottolineando che i fondi per gli investimenti sono limitati, e Confindustria ha il ruolo di affiancare la politica nelle scelte delle aree in cui impiegarli, ricordando che le macchine, ovvero l’AI, scelgono l’algoritmo più rapido in base alle conoscenze acquisite, ma non possono generare nuove idee e soluzioni, prerogativa dell’essere umano, l’unico ad avere una coscienza.

Al termine Caiumi cede il palco alla giornalista Tiziana Ferrario per l’intervista al presidente di Confindustria Emanuele Orsini.

Si parla dei maggiori investitori in AI, Cina e Stati Uniti, e del rapporto sulla competitività europea presentato oggi da Draghi. Orsini ribadisce che le imprese del territorio sono attivamente impegnate sui temi ambientali, ma quella che lui definisce una “furia ecologica anti industriale” non può mettere a rischio le attività del territorio, così come le norme e la burocrazia non devono creare difficoltà non necessarie.

Il PNRR è grande opportunità, ma è indispensabile impegnarsi e mettere a terra i progetti, oppure riallocare le risorse ad altri progetti.

Preoccupa l’annuncio di Audi e VW della chiusura di due stabilimenti, sia perché la Germania è un mercato importante per l’Italia sia perché fa riflettere sulle scelte fatte in tema di auto elettriche. Orsini ritiene importante lavorare sulla neutralità più che sull’elettrico, e favorire il rinnovamento di un parco auto.

Sottolinea che la crescita del reddito pro capite e della produttività sono limitate, anche se l’industria cresce più dell’inflazione e si dichiara “freddo” nei confronti dei dazi sulle importazioni, in quanto potrebbero avere un effetto boomerang.

Auspica un prezzo unico europeo per l’energia (in Italia si paga un KW molto di più che nella maggior parte dei paesi europei) e una maggiore indipendenza energetica che includa il nucleare, sottolineando che parte dell’energia che acquistiamo viene dalla Francia ed è energia nucleare.  Attualmente in Italia non è possibile fare sperimentazione su queste energie e, anche iniziando subito, potremmo essere pronti tra più di 10 anni.

Parlando di occupazione affronta il tema degli immigrati citando l’esperienza dei Salesiani in Ghana, presenti con un progetto di formazione nel paese di origine, che può successivamente portare ad un percorso di integrazione delle professionalità necessarie, a cui offrire anche case a costi sostenibili.

È ora il momento di fare il Giro del Mondo in 90 minuti, titolo probabilmente scelto anche per sottolineare come l’evoluzione digitale abbia permesso di annullare le distanze e rendere possibile in pochissimo tempo ciò che nel 1872 Jules Verne aveva arditamente ritenuto possibile fare in 80 giorni.

In collegamento con i paesi più performanti e in prevista crescita per il 2025 Tiziana Ferrario e Alec Ross hanno parlato di aree economiche trainanti, innovazione di industria, applicazione e sviluppi della AI con gli ospiti collegati

1) Marino Benassi, Geschäftsführer (consigliere delegato) di Marposs GMBH parla dell’influenza sfavorevole della situazione geopolitica e della crisi dell’importante settore automotive e macchinari. In linea generale, in momenti difficili, perdono le aziende che offrono soluzioni standard e risultano sempre meno competitive nei confronti del mercato asiatico; l’AI, che in Germania è adottata al 32% nel business, può essere di aiuto nell’innovazione.

2) Giorgio Medda, Ceo di Azimut Holding parla di USA e Brasile.

In Usa, durante la pandemia, la politica fiscale e la politica finanziaria della Federal Reserve hanno aiutato l’economia, portando una grande crescita economica. Il consumatore ha avuto a disposizione molta liquidità, ma è diminuito il risparmio mentre è aumentato il divario tra le classi sociali, un elemento di vulnerabilità del ciclo dei consumi.

L’indirizzo dell’economia americana può essere definito con l’acronimo DART (Deglobalization, Artificial Intelligence, Redistribution, Transition) e l’AI può avere un impatto positivo sull’inflazione e sulla produttività. Gli investimenti sono i più alti a livello mondiale, sia per la produzione di semiconduttori e software, sia per le aziende che investono in processi supportati da AI.

In Brasile l’economia continua a crescere; i settori trainanti sono l’agricoltura e i servizi. C’è comunque incertezza politica nonostante le aspettative di crescita economica fossero peggiori di quanto non realmente accaduto. L’ utilizzo della AI in Brasile è stimato al 47%, ma è più qualificante valutare gli investimenti che, per i prossimi cinque anni, sono stimati tra quattro e sei miliardi di dollari.

3) Paolo Bazzoni, vicepresidente Camera di Commercio italiana in Cina, parla di come il paese stia rivedendo i propri modelli di business, dopo che la crisi immobiliare ha destabilizzato la fiducia dei consumatori, che dirottano ora le risorse su istruzione e wellness.

Anche il bacino degli investimenti esteri è saturo; per compensare la capacità di attrarre investimenti si sta orientando sul mercato interno. In Cina l’adozione dell’AI riguarda già il 50% del business e si continua ad investire in modo trasversale, partendo dall’istruzione, per raggiungere l’obiettivo fissato per il 2025 di essere leader in questo settore.

4) Claudio Maffioletti, Ceo e segretario generale della Camera di Commercio Italiana in India parla di quello che è diventato il paese più popoloso al mondo, superando la Cina, da cui deve affrancarsi per l’importazione di macchinari. Il suo PIL ha superato quello del Regno Unito, ma proviene al 65% dai servizi, in particolare dall’IT

C’è ottimismo, il mercato interno cresce moltissimo e si inaugurano nuovi aeroporti, vede spazio per settori in cui l’Italia è forte, come l’alimentare, il design, la moda e l’automotive. Hanno necessità di incrementare la capacità produttiva e l’AI può essere determinante per supplire alla poca esperienza nel settore manifatturiero.

5) Stefano De Leo, ambasciatore italiano ad Abuja, Nigeria, presenta un paese in crescita a fianco dei tradizionali settori di olio e gas, le opportunità sono enormi in agricoltura, e interessanti nei servizi, l’edilizia e le costruzioni urbanistiche. L’adozione della AI è agli esordi ma si investe già un miliardo.

6) Valeria Maria Fazio, membro del Consiglio di Amministrazione di Italiacamp EMEA – Dubai Hub del Made in Italy parla dell’Arabia Saudita, il più ampio mercato economico libero dell’area MENA, in cui sono in corso progetti edilizi per mille miliardi di dollari. È un mercato in crescita (+4,5% previsto per il 2024) e resiliente, in linea con gli obiettivi della Vision 2030, per diversificare l’economia e ridurre la dipendenza dalle entrate petrolifere.

I settori trainanti sono il non petrolifero e il tecnologico, con investimenti in energie rinnovabili, turismo, logistica, innovazione, infrastrutture sostenibili, con il crescente utilizzo dell’AI, per esempio le smart cities.

L’Arabia Saudita sente forte la necessità di una transizione energetica e riduzione del carbon footprint e riconosce in un documento l’importanza dell’intelligenza artificiale per la trasformazione economica, dandosi l’obiettivo di diventare leader mondiale entro il 2030.

È consapevole della necessità di investire sulla formazione e in ricerca e sviluppo, nonostante la AI sia già presente nel settore finanziario, in particolare quello bancario, uno dei primi a adottare la AI per migliorare la sicurezza, l’efficienza e l’esperienza del cliente, seguito dalla sanità per la diagnosi assistita, l’ottimizzazione delle operazioni ospedaliere e la personalizzazione dei trattamenti.

La AI è utilizzata anche nel tradizionale settore petrolifero per la manutenzione predittiva e l’ottimizzazione dell’efficienza programmata, per mantenere la competitività del settore tradizionale in attesa di risorse rinnovabili.

Le opportunità in Arabia Saudita sono prevalentemente le collaborazioni internazionali con aziende tecnologiche ed istituti di ricerca. Anche la Pubblica Amministrazione è un bacino ricettivo per la digitalizzazione dei processi

Ogni intervento è stato commentato da Alec Ross, che ha sottolineato vari aspetti:

  • Le similitudini tra Germania ed Emilia, entrambe aree aperte all’introduzione dell’intelligenza artificiale, che permette di avere una strategia in attacco dei mercati e non essere invece “colonizzati”;
  • La regolamentazione dell’AI è molto carente: la prima legge europea è già un fallimento, scritta da persone non competenti con limiti di parametri di dati che sono stati superati dopo solo sei mesi. Evidenzia che nella stesura del testo sono stati coinvolti professori, burocrati, avvocati e preti ma non imprenditori. Vede inoltre nell’agenzia garante dell’etica dell’AI un aggravio che rende ancor più alti i costi di produzione. Per avere successo più che fare affidamento sull’Europa, ogni realtà locale deve superare il campanilismo e fare squadra come si fa in America;
  • L’introduzione della AI non sarà particolarmente dannosa per l’occupazione in paesi come l’Italia, in cui le funzioni manuali ripetitive e non cognitive sono già state decentralizzate. I nostri operai sono spesso “digitalizzati” e soffriamo piuttosto la carenza di diplomati e laureati con competenze specifiche.
  • In Italia abbiamo un problema culturale da superare nei confronti dell’AI, basti pensare che ChatGPT è stata bannata nel mondo solo da Cina, Russia Korea del Nord, Italia.
  • La fuga di italiani verso paesi in cui le condizioni di lavoro sono molto più interessanti, fenomeno già attuale, potrà essere ulteriormente aggravata dall’affacciarsi sul mercato dei paesi del Golfo, che stanno investendo in AI e dispongono di molte risorse. Per trarre invece vantaggio da questa situazione, occorre essere pronti con progetti da offrire affinché siano finanziati.
  • L’India non è centralizzata come Cina ed è in corso un grande miglioramento delle infrastrutture è rappresenta quindi una possibile alternativa: circa 800 imprese italiane hanno già investito in India, il 45% stabilendo siti produttivi in ottica di internazionalizzazione e non di decentralizzazione.

Il focus di questa edizione sull’intelligenza artificiale è declinato anche nel Villaggio AI che ospita uno spazio dedicato agli stand espositivi e un’area riservata a workshop dedicati al significato della AI nell’industria manifattura, per ottimizzare i processi grazie all’automazione e all’analisi dei dati.

Si confermano inoltre le iniziative delle precedenti edizioni:

  • International Club, in cui le imprese manifatturiere associate a Confindustria Emilia incontrano buyers internazionali;
  • Open Hub, dove le start up a forte contenuto innovativo incontrano le imprese del territorio;
  • Tax& Legal Global Service, il servizio che offre consulenze specialistiche one to one in ambito fiscale, legale e societario;
  • Borsa del Turismo Industriale, il luogo in cui la riscoperta e la valorizzazione degli
    impianti industriali e dei prodotti che hanno fatto la ricchezza del nostro Paese diventano strumenti delle aziende del comparto turistico per creare nuove occasioni di business.

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Rita Passerini

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