I Giovani imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna lanciano il loro messaggio sul tema della sostenibilità
Il tema della sostenibilità sociale, economica ed energetica è stato al centro del convegno Evoluzione (in)sostenibile, organizzato dai Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige a Cortina d’Ampezzo nell’ambito del 34° Meeting dei Giovani Imprenditori del Nord Est.
L’incontro, al quale hanno partecipato giovani imprenditori provenienti da tutt’Italia, ha voluto lanciare un messaggio provocatorio: parlare di sostenibilità focalizzandosi solo su aspetti contingenti ed interessi specifici equivale a privarla del suo valore globale e della sua capacità di cambiare il mondo. In apertura del convegno i Giovani imprenditori hanno espresso la propria ferma posizione contro la tragedia della guerra e la vicinanza alle persone colpite dagli esiti del conflitto russo ucraino.
«Noi giovani puntiamo con decisione al cambiamento – ha dichiarato Ivan Franco Bottoni, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna, illustrando le tesi introduttive del convegno – in particolare quello sostenibile ed etico. Ma siamo anche imprenditori pragmatici che non credono più alle favole: non vogliamo inseguire la sostenibilità solo perché è di moda. Mai come in questa fase drammatica abbiamo visto come l’equilibrio di energia e materie prime, in termini di disponibilità e costi, sia estremamente fragile e si debba tutti ragionare, a partire dalla politica e dai Governi, con una visione più ampia».
«La guerra in Ucraina e lo shock dei prezzi dell’energia ci portano inevitabilmente a riflettere sul significato di sostenibilità e sulle azioni che devono essere messe in campo con urgenza dal nostro Paese. – ha sottolineato la Vice Presidente di Confindustria Maria Cristina Piovesana – . Servono misure stabili e a lungo termine perché le sfide che abbiamo davanti sul fronte della transizione sono impegnative. Il nostro sistema industriale è pronto da tempo per affrontarle. Siamo leader nell’economia circolare, fra i primi posti in UE e nel mondo per tasso di uso circolare di materia (19.3% contro una media europea dell’11.9%). Inoltre, ricicliamo il 73% dei rifiuti da imballaggio (dati CONAI), superando già l’obiettivo europeo del 65% al 2025. I dati dimostrano la nostra leadership nel processo di transizione ecologica. Per questo possiamo affermare che alcuni indirizzi europei ci preoccupano molto. Mi riferisco alla direttiva che bandisce le plastiche monouso, all’automotive e all’energia. Occorre evitare strappi e accelerazioni nelle tempistiche della transizione ecologica e del percorso verso una vera sostenibilità. Confindustria, per difendere e supportare il sistema produttivo in questa fase, sta portando avanti molte azioni trasversali tra cui: l’attività di advocacy sia a livello nazionale che UE sui principali dossier citati; un lavoro continuo con le nostre associazioni sulle proposte di modifica della Direttiva ETS e del Regolamento CBAM, che discendono dal Fit for 55, cercando di attenuare la severità delle misure previste ed evitare l’indebolimento dei settori interessati; stessa attività per l’Action Plan dell’economia circolare».
Numerosi i protagonisti dei tre focus, presentati dal Ceo di Will Media Alessandro Tommasi. Di sostenibilità sociale hanno parlato, in un confronto tutto al femminile, la Presidente di Umana Maria Raffaella Caprioglio, la Vice Presidente di Tetra Pak Stefania Pertusi e la Presidente e CEO di Galdi Antonella Candiotto, introdotte dalla Sustainability Advisor Martina Rogato.
Sul tema della sostenibilità energetica sono intervenuti, con l’introduzione della responsabile strategy and corporate development Edison Valeria Olivieri, il Presidente di Hydrogen Park Andrea Bos, il Direttore del Dipartimento Fusione e Tecnologie per la sicurezza nucleare di Enea Alessandro Dodaro e il Direttore Tecnico Generale di Autostrada del Brennero Carlo Costa.
La sostenibilità economica è stata al centro del focus introdotto dal Ceo e Co-founder di Wrad Matteo Ward, in cui hanno discusso il Director of Purchasing di Pedon Group Mattia Pedon, il Partner at Deloitte Central Mediterranean Ernesto Lanzillo e il Chief Strategy Officer di Palladio Group Antonio Marchi.
«Una guerra alle porte dell’Europa, arrivata ormai a 10 chilometri dal confine polacco, ci pietrifica –.ha concluso il Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Riccardo Di Stefano –. E se da un lato siamo orgogliosi di vivere in un’Europa che non ha timore di imporre sanzioni economiche durissime e senza pari nella storia a chi viola la democrazia e i diritti umani, dall’altro siamo consapevoli che questo si somma ad una situazione già compromessa dalla crisi energetica e indisponibilità delle materie prime. Siamo di fronte ad un appuntamento con la storia, ma anche con l’economia e lo sviluppo. E, solo se questa consapevolezza sarà ampiamente condivisa, le imprese potranno continuare la propria fiera battaglia per la crescita di un paese che sia davvero sostenibile. A inizio anno Confindustria aveva previsto un rincaro della bolletta energetica per l’industria da 8 a 37 miliardi. Già questo scenario sembrava insostenibile. Ora si parla per il 2022 di 51 miliardi. Assistiamo ad una catastrofica tempesta sulle imprese, alle quali, una volta azzerati i margini di profitto, non rimane che interrompere la produzione, non solo perché non più economicamente sostenibile ma anche per il mancato afflusso delle materie prime provenienti dai paesi coinvolti dal conflitto. Per affrontare il problema bisogna guardare a misure strutturali: va aumentata la disponibilità di energia per le imprese sia attraverso l’aumento della produzione di gas nazionale sia attraverso l’aumento di produzione di energia da fonti rinnovabili».