Imprese e territorio: visita a Jingold di Cesena
Il Presidente della Camera di commercio della Romagna, Carlo Battistini, hanno visitato la Jingold
L’azienda, che dal 2001 si occupa della produzione e commercializzazione di kiwi di alta qualità, ha 2.100 ettari in produzione nelle aree più vocate dell’Emisfero Boreale e Australe, 850 produttori che coltivano le varietà esclusive coperte da brevetti e licenze e un fatturato che nel 2022 ha toccato quota 75 milioni di euro.
Nell’incontro sono state approfondite le strategie di sviluppo dell’impresa, che già oggi, attraverso i propri soci produttori produce e distribuisce kiwi di proprie varietà, a polpa gialla, verde, rossa e bio in tutto il mondo.
“Viviamo in un mondo sempre più caratterizzato da volatilità, disorientamento e cambiamento. Lo vediamo nello stato dei mercati, delle catene di approvvigionamento, dei sistemi economici, della geopolitica e della governance globale. Ma in questo mondo volatile, una dinamica rimane costante e prevedibile: la necessità di innovazione. In Jingold hanno ben chiaro questo concetto, che è anche la loro filosofia aziendale – commenta Carlo Battistini, presidente della Camera di commercio della Romagna –.
L’azienda è riconosciuta come specialista nel settore, grazie alle capacità di fare agricoltura in modo innovativo, efficiente e sostenibile e di ampliare la propria presenza sui mercati europei ed extraeuropei. Innovazione e tecnologia, infatti, permettono, in territori articolati come la Romagna, di superare la stessa nozione di centro e di periferia. Jingold, inoltre, con la propria rete di produttori conosce bene il valore del ‘capitale relazionale’, quell’insieme di collegamenti, scambi, relazioni positive e qualificate, ecc., che hanno sempre più importanza anche rispetto al capitale inteso in senso tradizionale.
L’innovazione, infatti, diventa proficua quando può avvalersi di un sistema generale di sinergie, di collaborazioni, di protagonisti positivi, di un sistema efficace ed efficiente. La competitività è favorita, oltre che dagli investimenti in ricerca e sviluppo, anche dalla capacità di ottimizzare e massimizzare le connessioni tra gli attori all’interno di ecosistemi di innovazione integrati, operanti su scale e ambiti, anche geografici, differenziati”.