Indagine AlmaLaurea Unife si conferma un Ateneo attrattivo con tassi di occupazione post-laurea sopra la media nazionale
L’80,5% dei laureati Unife lavora a 1 anno dalla laurea e il 91,8% a 5 anni dal titolo
Cresce anche nel 2022 la soddisfazione di laureate e laureati dell’Università di Ferrara sulla base del nuovo Rapporto del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea sul profilo e la condizione occupazionale, che conferma l’elevata attrattività dell’Ateneo, con una percentuale di laureate/i provenienti da fuori Regione doppia rispetto alla media nazionale e con ottimi risultati anche a livello occupazionale, superiori ai dati italiani.
Laureate e laureati Unife, infatti, conseguono il titolo per tempo, sono soddisfatti dell’esperienza universitaria e mettono in pratica le competenze acquisite nel percorso di studi. Dal rapporto emerge anche che chi frequenta l’Ateneo estense trova lavoro in misura maggiore rispetto a colleghe e colleghi di altri Atenei.
Il profilo di laureate/i nel 2021
Tra gli intervistati (4.671 ex studentesse ed ex studenti di Unife, di cui 3.360 di primo livello, 732 magistrali biennali, 565 a ciclo unico, i restanti sono laureati in corsi pre-riforma), il 62,1% di laureate/i proviene da fuori regione (contro un dato nazionale del 23,8% e regionale del 46%) e il 3,7% ha cittadinanza estera (4,2% nazionale).
L’età media alla laurea è 24,8 anni (25,7 in Italia e 25,3 in regione). Il 72,6% di laureate/i termina l’università in corso, contro il 60,9% nazionale e il 69,1% regionale. In particolare il 76% tra i laureati triennali (60,1% la media nazionale, 70,5% quella regionale), il 69,7% tra i magistrali biennali (67% il dato nazionale, 70,5% quello regionale) e il 57,3% tra i magistrali a ciclo unico contro il 49,7% nazionale e il 58% della Regione.
Il 90,4% dichiara complessiva soddisfazione per l’esperienza universitaria: l’89,3% valuta positivamente il rapporto con i docenti, l’87,4% ritiene il carico di studio adeguato alla durata del corso, mentre l’85,8% dei laureati considera adeguate le aule destinate alla didattica. Il 67,6% si iscriverebbe ancora a Unife.
Un dato notevolmente superiore alla media è quello relativo ai tirocini che danno luogo a crediti universitari riconosciuti dal proprio corso di studi: il 73,9% degli intervistati ha svolto un tirocinio con crediti poi riconosciuti, contro la percentuale nazionale del 57,1% e il 65% della media regionale.
Le percentuali ferraresi toccano il 73,4% tra i laureati di primo livello (56,6% la media nazionale e 65% in Emilia-Romagna) e il 78,3% tra i magistrali biennali (valore, quest’ultimo, che cresce all’89,2% considerando anche coloro che l’hanno svolto solo nel triennio), mentre la media nazionale è del 60,2% e quella regionale del 67,5%. 72,1% la percentuale dei laureati delle magistrali a ciclo unico, contro il 52,1% del dato nazionale e il 56,9% regionale.
Ha compiuto un’esperienza di studio all’estero riconosciuta dal corso di laurea (Erasmus in primo luogo) il 6,2% dei laureati: il 3,2% per i triennali e il 9,2% per magistrali biennali (quota, quest’ultima, che sale al 13,5% considerando anche coloro che le hanno compiute solo nel triennio), con una media nazionale dell’8,5%.
Condizione occupazionale
L’indagine AlmaLaurea nella parte dedicata alla condizione occupazionale è stata condotta su 6.485 ex studentesse e studenti di Unife. I dati analizzano le performance di laureate/i di primo e secondo livello usciti nel 2020 e intervistati a un anno dal titolo e di secondo livello usciti nel 2016 e intervistati dopo 5 anni.
A 1 anno dal titolo, il tasso di occupazione per i laureati triennali è dell’80,5% e per i magistrali biennali è dell’81,1% (le medie nazionali sono rispettivamente del 74,5% e del 74,6%).
Superiori rispetto al panorama nazionale anche il tasso di occupazione dei magistrali biennali a 5 anni dal titolo 91,8%, rispetto all’88,5% nazionale, di cui il 57,6% a tempo indeterminato.
Anche le retribuzioni danno segni positivi, in linea o leggermente superiori alla media nazionale. A 1 anno dalla laurea, gli stipendi dei laureati triennali sono di 1.344 euro, leggermente superiori alla media nazionale di 1.340 euro. Cifre che diventano di 1.556 euro per i laureati magistrali a un anno dal titolo, contro i 1.407 euro italiani e 1.405 euro in Emilia Romagna e che si assestano sui 1.717 euro a 5 anni dal titolo contro i 1.635 euro del dato nazionale.
Infine, chi ha studiato a Unife trova efficace i propri studi ai fini del lavoro: tra i triennalisti, sono soddisfatti di questo aspetto il 62,9%(contro una media nazionale del 60,6% e regionale del 59,9%). Tra i laureati magistrali biennali a un anno dal titolo, la percentuale è del 68,5%, contro la media nazionale del 66,3% e regionale del 63,8%, e del 70,1% dopo 5 anni, (69,5% il dato nazionale e 69% quello regionale).
“Non compiremo completamente la nostra missione educativa se ci fermassimo in termini di accompagnamento di studentesse e studenti al percorso formativo, al fornire conoscenze e competenze nel corso della loro carriera universitaria – commenta la Rettrice Laura Ramaciotti -. E’ importante offrire alle nostre ragazze a i nostri ragazzi l’opportunità di applicare ciò che hanno studiato nel proprio percorso e di trasferirlo nel contesto lavorativo. Compito dell’Università è anche far sì che i giovani formati siano inseriti nel mondo del lavoro, per questo motivo mettiamo a disposizione di studentesse e studenti strumenti e opportunità utili per inserirsi nel contesto lavorativo. I dati di Almalaurea sono una conferma dell’efficacia delle azioni messe in campo dall’Ateneo su questo fronte, attività che è nei nostri obiettivi potenziare e ampliare”.
“I dati Almalaurea gratificano il lavoro che l’Ateneo di Ferrara svolge costantemente per garantire il massimo sostegno alle sue studentesse e ai suoi studenti nella fase delicata di passaggio dall’Università al mondo del lavoro – afferma il Professor Andrea Gatti, Delegato alle attività inerenti all’orientamento in entrata e in uscita -. A questo proposito il nostro Ateneo sta ulteriormente perfezionando una serie di dispositivi (corsi di formazione al placement per gli studenti, implementazione dei contatti con le aziende, collaborazione con il Comune e le realtà lavorative del territorio, oltre che coi principali servizi ad esse correlati) proprio per garantire una cura e attenzione ancora maggiori alle esigenze e urgenze occupazionali dei nostri studenti”.