Innovazione per una PA più efficiente

Innovazione e inclusione digitale per una Pubblica Amministrazione più efficiente e accessibile. Vediamo insieme all’assessora Elena Mazzoni le nuove strategie della Regione Emilia-Romagna
L’Emilia-Romagna è da tempo un punto di riferimento nell’innovazione digitale e nell’inclusione tecnologica. Il progetto delle Comunità Tematiche, recentemente premiato, è solo uno degli esempi dell’impegno della Regione per trasformare la pubblica amministrazione e migliorare l’accessibilità ai servizi digitali.
Ne parliamo con Elena Mazzoni, assessora all’Agenda digitale, legalità e contrasto alle povertà, per approfondire i risultati raggiunti e le strategie future per ridurre il divario digitale e favorire una trasformazione inclusiva.
Recentemente, la Regione è stata premiata per il progetto delle Comunità Tematiche, che mira a innovare la pubblica amministrazione attraverso la collaborazione tra enti locali. Quali sono i principali risultati ottenuti finora e quali sviluppi possiamo aspettarci nei prossimi anni?
«Il Sistema delle Comunità Tematiche (COMTem) rappresenta un’azione strategica dell’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna 2020-2025 (previste dalla L.R. 11/04) per una trasformazione digitale armoniosa e omogenea della Regione. Si tratta di un processo che si avvale della collaborazione di centinaia di collaboratori delle PA territoriali con lo scopo di accompagnare chi, per limiti di risorse, dimensioni o per altre ragioni, fatica a restare al passo.
Il Sistema COMTem conta 1.258 iscrizioni, corrispondenti a 756 iscritti unici, distribuite su 10 Comunità Tematiche (COMTem Amministratori Digitali, COMTem Digital Gender Gap, COMTem Integrazioni Digitali, COMTem Dati, COMTem Documenti, COMTem Cittadini, COMTem Imprese, COMTem Facilitazione Digitale, COMTem Cybersecurity e Cloud, COMTem Internet of Things).
Si tratta di un sistema di comunità di competenza, in cui i partecipanti fanno emergere problemi e propongono soluzioni a disposizione del territorio, mettendo in gioco, in prima persona, competenze, impegno e tempo.
Le COMTem sono veri e propri cantieri che operano in modo strutturato a servizio della trasformazione digitale regionale, incardinate nell’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna. Si propongono di favorire la condivisione, sperimentazione, attuazione, propagazione e rafforzamento delle politiche dell’Agenda Digitale regionale.
Le attività delle COMTem sono contenute in un Piano di Attività annuale, che viene costruito dai partecipanti alle comunità e che individua Azioni-Obiettivo da sviluppare e raggiungere nel corso dell’anno.
Nel corso del 2024 il sistema delle COMTem ha lavorato su 26 Azioni-Obiettivo che saranno concluse entro aprile 2025 e che offriranno agli enti del territorio un portafoglio di prodotti e risultati importante e utile, tra cui: 8 Linee Guida; 5 Analisi dei fabbisogni; 4 Banche dati della conoscenza/best practice; 4 Documenti/Strumenti per realizzare sistemi e servizi; 3 Progettazioni di azioni formative; 2 Realizzazioni di eventi info-formativi.
Questi deliverable, dopo essere stati validati dalle singole COMTem e da Regione Emilia-Romagna, diventeranno patrimonio comune di tutto il territorio attraverso un’azione di diffusione e promozione che vedrà congiuntamente all’opera Regione Emilia-Romagna, Lepida ScpA e ovviamente anche tutto il Sistema delle Comunità Tematiche.
È un lavoro prezioso e importante e lo testimonia anche il fatto che questo sistema di comunità è stato premiato il 28 gennaio come vincitore nella categoria Agende Digitali Regionali alla 9ª edizione del prestigioso Premio Agenda Digitale 2024 degli Osservatori del Politecnico di Milano».
Alcuni risultati del Sistema COMTem:
- Kit di benvenuto a supporto di nuovi assessori con delega al Digitale, per districarsi nel mondo dell’Agenda Digitale Regionale;
- Atlante di progetti di trasformazione digitale degli enti locali che mettono in evidenza le progettualità locali;
- Linee guida per la progettazione e realizzazione di un modello partecipato di mappa digitale delle città vista dal punto di osservazione femminile;
- Linee guida per la stesura, la definizione e l’integrazione delle strategie digitali locali all’interno dei documenti di programmazione (PIAO, Piano triennale);
- Linee guida per supportare la redazione del Piano integrato della gestione documentale;
- Linee guida per la produzione di documenti informatici da allegare alle pratiche di Accesso Unitario (piattaforma regionale SUAP/SUE);
- Linee guida per la messa a disposizione di materiale formativo per l’alfabetizzazione digitale dei cittadini;
- Raccolta informazioni e analisi dei fabbisogni sul tema della sostenibilità della facilitazione digitale, dopo la scadenza del progetto PNRR Digitale Facile;
- Documento di Specifiche funzionali / tecniche per definizione di standard in ambito di business continuity disaster recovery;
- Incontro formativo e informativo in merito alla normativa relativa all’IA e possibili scenari di semplificazione, presentazione di progetti e best practice che hanno alla base l’utilizzo dei dati, anche geografici, e dell’IA;
- Banca dati della conoscenza con focus sulle progettualità IoT presenti sul territorio;
- Banca dati dei servizi erogati da Comuni, Unioni e Province per semplificare, omogenizzare e migliorare la qualità dei contenuti pubblicati sui siti web della PA.
L’Agenda Digitale dell’Emilia- Romagna punta a rendere i servizi pubblici più accessibili e inclusivi. Quali sono gli interventi concreti che stanno avendo il maggiore impatto sulla vita dei cittadini e delle imprese?

«L’Emilia-Romagna è storicamente una regione che offre ai cittadini un’ampia gamma di servizi online. Sono complessivamente 358 i servizi interattivi disponibili sul territorio regionale, di cui 201 servizi di competenza comunale e 157 servizi di competenza non comunale.
Oltre che renderli disponibili, uno degli obiettivi primari dell’Agenda Digitale della Regione è proprio quello di favorirne l’accesso e l’uso. Tra gli strumenti abilitanti all’uso dei servizi pubblici che stanno avendo un impatto maggiore sulla vita dei cittadini possiamo sicuramente citare il Servizio IdP SPID offerto da Lepida ScpA (LepidaID).
Nel 2023, il numero totale di accessi tramite piattaforme che richiedono SPID è stato di 23,9 milioni, di cui 13 milioni attraverso LepidaID, con un obiettivo di raggiungere 28 milioni di accessi nel 2025. Per quanto riguarda la piattaforma regionale per i pagamenti digitali, PayER, l’investimento nel periodo 2020-2024 è stato di 2,2 milioni di euro.
Alla fine del 2023, sono stati processati 2.800.000 pagamenti annuali tramite PayER su PagoPA, con l’obiettivo di aumentare a 3.600.000 pagamenti entro il 2025. Un altro strumento fondamentale per la gestione dei servizi digitali degli Enti per i propri cittadini è quello del Fascicolo del Cittadino.
Si tratta di una piattaforma online che copre la funzionalità del sito pubblico dell’Ente fino alla gestione della modulistica online offerta dall’Ente stesso per i propri servizi verso il cittadino, oltre che di un’area riservata del cittadino, in sinergia e coerenza con l’accesso unico ai cittadini.
Un altro servizio fondamentale in termini di accessibilità è poi quello del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), la cui importanza fondamentale è stata sottolineata dal miglioramento della qualità dell’assistenza durante la pandemia.
Ad oggi, siamo arrivati a 141 milioni di accessi (+4.652.478 nel mese di gennaio 2025), e più di 169 milioni di documenti consultati (+6.113.128 a gennaio 2025). Inoltre, a partire da sistema FSE esistente (e relativi servizi), l’iniziativa nazionale Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 (FSE 2.0), nell’ambito dei finanziamenti del PNRR, ha obiettivo di estendere e uniformare a livello nazionale i contenuti dei documenti digitali sanitari, le funzioni e l’esperienza utente, l’alimentazione e consultazione da parte dei professionisti della sanità.
Il FSE 2.0 rappresenta un significativo passo in avanti nella digitalizzazione dei dati sanitari, obiettivo tra i più rilevanti del PNRR, e verso una nuova visione della sanità in cui l’innovazione tecnologica contribuisce al potenziamento dell’assistenza territoriale e al superamento delle disuguaglianze. Sul versante delle imprese, invece, un’iniziativa di particolare interesse riguarda il Sostegno della transizione digitale delle imprese dell’Emilia-Romagna.
Con questo bando sono stati stanziati 51 milioni di euro per supportare le Pmi del territorio regionale per accrescerne la competitività a livello nazionale e internazionale, promuovendo sia la fase di progettazione che la successiva realizzazione e adozione di soluzioni innovative in campo digitale.
Il sostegno, per quanto riguarda la definizione strategica e la prima messa in opera dei progetti, è stato garantito anche dall’affiancamento agli operatori economici dei soggetti appartenenti alla Rete Regionale per la Transizione Digitale ed è rivolto alla realizzazione di progetti innovativi, finalizzati all’introduzione delle più moderne tecnologie digitali sia nei processi produttivi e organizzativi, che nei prodotti e servizi nelle reti di distribuzione e vendita».
Nonostante i progressi, esiste ancora un divario digitale che penalizza alcune fasce di popolazione. Quali strategie sta adottando la Regione per garantire un accesso equo alle competenze e alle tecnologie digitali, soprattutto nelle aree più svantaggiate?
«Il divario digitale viene affrontato dall’Agenda Digitale in maniera trasversale, con azioni e progetti che riguardano sia territori che gruppi di persone differenti, a partire da una visione complessiva di garanzia del diritto di accesso per tutti alle competenze, ai servizi e alle opportunità offerte dal digitale, senza lasciare indietro nessuno.
Per quanto riguarda la tematica del contrasto al Digital Gender Gap, una delle iniziative che vengono portate avanti in questo ambito è quella di Ragazze Digitali ER. Il progetto offre 25 summer camp gratuiti per studentesse di terza e quarta superiore in Emilia-Romagna, sostenendo l’orientamento universitario nelle discipline STEM e informatiche.
Finanziato con 274.329 euro (FSE+ 2021/2027), coinvolge 538 ragazze in laboratori, seminari e attività pratiche, sviluppando progetti digitali come app e IA. I camp si svolgono in 17 sedi universitarie e 8 comuni non universitari, valorizzando le risorse locali. Nato nel 2014 all’Università di Modena e Reggio Emilia, si è poi ampliato con il supporto di EWMD e altre istituzioni.
Per quanto riguarda il tema delle competenze digitali di base, Regione Emilia-Romagna ha avviato il progetto di Digitale Facile, all’interno dei finanziamenti previsti dal PNRR per la misura 1.7.2 dedicata ai Centri per l Facilitazione Digitale (8,7 milioni di euro). L’obiettivo è ridurre il digital divide e migliorare l’accesso ai servizi digitali, soprattutto per cittadini svantaggiati o in aree periferiche.
Il bando ha finanziato almeno 199 punti di facilitazione per 159mila persone (2023-2025), con 208 punti attivati in 356 sedi e 750 facilitatori. Il progetto si integra con iniziative come “Pane e Internet” per la formazione digitale e la cittadinanza digitale. In riferimento invece alle competenze digitali per le imprese e il mondo del lavoro, è di grande importanza anche lo stanziamento di 4.500.000 euro per il bando per le competenze digitali per l’occupabilità.
La Regione Emilia- Romagna ha avviato un’iniziativa per offrire formazione modulare e personalizzabile, aiutando i disoccupati ad aggiornare le competenze digitali e migliorare l’occupabilità. Il bando finanzia percorsi flessibili basati sul livello iniziale e sugli obiettivi di apprendimento, coprendo le aree del Framework DigComp 2.2 (alfabetizzazione digitale, comunicazione, creazione di contenuti, sicurezza, problem solving) a diversi livelli di competenza.
Sempre in riferimento al tema delle competenze digitali per l’occupabilità, e con particolare attenzione al Digital Gender Gap, sono stati inoltre stanziati 3.500.000 euro per il bando dedicato a Donne e competenze digitali. Il bando ha finanziato percorsi formativi per migliorare l’occupabilità femminile attraverso competenze digitali, adattati alle conoscenze pregresse e ai bisogni individuali.
Le operazioni si sono basate sul framework DigComp 2.2, coprendo alfabetizzazione digitale, comunicazione, creazione di contenuti, sicurezza e problem solving, con livelli di competenza base, intermedio e avanzato. Inoltre, per garantire l’accesso ai servizi digitali, la Regione Emilia-Romagna investe in infrastrutture e connettività con diverse iniziative.
Banda Ultra Larga (BUL): connessione in fibra ottica per tutte le scuole, incluse quelle nelle aree bianche. Ad oggi, 2.618 scuole su 3.401 sono connesse, con un investimento di 23,5 milioni di euro più fondi PNRR. BUL Aree Produttive: collegamento delle aree produttive tramite partnership pubblico-private. Dal 2020 al 2025, 284 aree produttive e 540 aziende sono state connesse con fondi FESR e FEASR.
Emilia-Romagna WiFi: rete wi-fi pubblica gratuita con oltre 12.579 punti di accesso in ospedali, biblioteche, università e luoghi pubblici. Il progetto “Costa Wi-Fi” prevede 938 hotspot sulla riviera, mentre “ER Palazzetti” porterà connettività a 12 palazzetti dello sport entro il 2025. Cellmon: miglioramento della connettività mobile nelle aree montane con nuovi tralicci, garantendo il servizio per almeno cinque anni».