• 16/09/2024

“La città sostenibile risponde ai bisogni di tutti” 

 “La città sostenibile risponde ai bisogni di tutti” 

Bologna: “La città sostenibile risponde ai bisogni di tutti” 

Assistiamo  con stupore ad una serie di botta e risposta riguardo la proposta avanzata da Ascom sul rivedere gli orari delle scuole e dei servizi pubblici in relazione a “città 30”.
E’ ormai da tempo che la Filcams, in relazione ai settori che rappresenta, evidenzia come il sistema dei servizi non sia in alcun modo aderente alle esigenze delle lavoratici e dei lavoratori, che da anni hanno subito un cambio radicale degli orari di lavoro, che hanno rivoluzionato le loro vite con un impatto estremamente negativo.
Non sono di certo i commercianti ad avere subito inermi le liberalizzazioni, sono piuttosto centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori che improvvisamente hanno dovuto adeguarsi alle “regole di mercato”, affinché le imprese potessero trarne maggiore profitto.
Sarebbe quindi giusto, restituire all’opinione pubblica, un’immagine reale dei lavoratori e delle lavoratrici impiegati nel settore, che in questi anni hanno fatto sacrifici inimmaginabili per riuscire a trovare un equilibrio quantomeno dignitoso tra lavoro e vita privata.
Sarebbe altresì utile ricordare che sempre queste lavoratrici e lavoratori, considerati degli eroi durante il periodo covid, ma presto dimenticati, e a cui viene imposta una flessibilità estrema, lavoro domenicale e festivo, attendono il rinnovo del CCNL scaduto nel 2019 e relativi adeguamenti normativi e salariali.
A quanto pare le imprese e le associazioni di categoria non ritengono prioritario redistribuire le ricchezze accumulate in questi anni a coloro che hanno garantito la sopravvivenza e la crescita di queste aziende.
Condividiamo il ragionamento sul fatto che rispetto ad una città che cambia e ad abitudini profondamente mutate, tutti debbano muoversi nella stessa direzione e non dovrebbero esserci categorie di lavoratori penalizzate rispetto ad altre.
Parimenti crediamo che la questione non vada strumentalizzata e non vada affrontata in maniera semplicistica.
Che ci piaccia o no, la società in cui viviamo è improntata su un modello consumistico, a cui tutti noi contribuiamo, e a cui la Cgil si è sempre contrapposta.
Sarebbe certamente auspicabile un’inversione di tendenza, ma nel frattempo, in una città così all’avanguardia come Bologna, avremmo quantomeno il dovere di garantire risposte concrete e adeguate ai bisogni che oggi si sono determinati, senza esclusione alcuna.
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Redazione

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