Lavoro a Reggio: +3% nuovi contratti
Reggio: +3% i nuovi contratti di lavoro in un trimestre. Resta alto il numero dei nuovi contratti previsti dalle imprese reggiane
Il mese corrente si dovrebbe chiudere con l’attivazione di 2.730 nuovi contratti, vale a dire il 4,6% in più rispetto al dicembre 2022, mentre nel trimestre dicembre 2023/febbraio 2024 ne sono previsti 13.140, con una crescita del 3,3% rispetto agli stessi mesi invernali 2022/2023.
L’andamento dei nuovi contratti – secondo le analisi elaborate dal Sistema informativo Excelsior – gestito da Unioncamere-ANPAL-in collaborazione con l’Ufficio Studi della Camera di Commercio dell’Emilia – non mostra, in generale, segni di criticità, anche se le previsioni appaiono molto differenziate tra i settori di attività.
Le attivazioni previste a dicembre, infatti, si concentreranno per il 58% nel settore dei servizi con 1.580 unità (+3,9% rispetto allo stesso mese del 2022) e, in particolare, nei servizi alle imprese (600 unità) e alle persone (260), nei servizi turistici, di alloggio e ristorazione (350 ingressi) e nel commercio (370 ingressi).
Anche nell’industria manifatturiera e nelle public utilities è prevista una crescita, con 990 nuovi contratti (+4,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente), con un contemporaneo lieve incremento anche degli ingressi (+6,7%) nel comparto delle costruzioni.
Le imprese che prevedono assunzioni sono pari all’12% del totale, mentre continua a restare la quota di candidati introvabili nei processi di selezione di personale da parte delle imprese della nostra provincia, che dichiarano di avere difficoltà a reperire i profili ricercati nel 53% dei casi, equivalenti a 1.446 profili per il solo mese di dicembre.
Le cause all’origine di queste difficoltà sono riconducibili in parte alla mancanza di candidati (nel 36,3% dei casi) e, in parte, all’insufficiente preparazione dei candidati (nel 12,3% dei casi), così come alla richiesta di profili che abbiano già maturato esperienze specifiche nei diversi ambiti di attività.
Tra i profili più difficili da reperire emergono, nell’ambito dirigenziale e con elevata specializzazione tecnica, gli specialisti nelle scienze della vita (nel 91,7% dei casi, di difficile reperimento), gli ingegneri (nell’88,6% dei casi), gli insegnanti nell formazione professionale, istruttori, allenatori, atleti (nell’85% dei casi), e i tecnico della salute (nell’83,6% dei casi).
Riguardo l’ambito degli impiegati e delle professioni commerciali e nei servizi, di difficile reperimento sono gli operatori della cura estetica (nel 72,5% dei casi), le professionalità qualificate nei servizi sanitari e sociali (71,9% dei casi), gli addetti alla gestione amministrativa della logistica (71,4% dei casi) e gli addetti all’accoglienza ed all’informazione della clientela (nel 53,6%).
Nel segmento degli operai, le difficoltà si scontano soprattutto nella ricerca di operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione di edifici (87,9%), di operai specializzati nell’inatallazione e nella manutenzione di attrezzature elettriche ed elettroniche(68,3% dei casi), di operai spacializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (86,6% dei casi) e conduttori macchinari per la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (75,9%).
Da Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia