Le sfide future del motorsport, Servadei (CEO Autopromotec): “L’auto connessa e l’accesso ai dati tecnici”

“Fondamentale, inoltre, sarà riuscire a “far rete” tra le diverse aziende, dotate di conoscenze teoriche e tecnologiche trasversali. Collaborazioni necessarie per il bene dell’intero comparto” aggiunge Servadei
Si è da poco conclusa la fiera internazionale Autopromotec 2022, nell’ambito della quale si è tenuta la conferenza: “Le sfide della filiera corta nel quadro “verde” dell’industria delle auto ad alte prestazioni e del motorsport”. Il convegno è stato introdotto da Vincenzo Colla, responsabile dello Sviluppo Economico Sostenibile della Regione Emilia Romagna, e ha visto la partecipazione di 5 relatori che hanno evidenziato i cambiamenti rilevanti nelle dinamiche di filiera che si stanno verificando a causa di diversi fattori. È un momento di cambiamento – hanno spiegato gli intervenuti – in cui il motorsport può riprendere la sua tradizionale spinta all’innovazione in diversi settori, a partire dalle auto ad alte prestazioni.
In tutto questo – hanno aggiunto i relatori – la motor valley italiana e l’Italia in generale possono giocare un ruolo rilevante se le piccole e medie imprese tradizionali, che operano in questi settori rafforzano e potenziano ulteriormente le loro potenzialità di cooperazione e sinergia. In merito, abbiamo intervistato Renzo Servadei, CEO di Autopromotec per cogliere meglio quali sfide attendono il settore e le future edizioni di questa fiera, che ogni anno richiama tantissimi professionisti dell’automotive aftermarket, confermandosi come punto di riferimento e di innovazione per il mondo imprenditoriale.
Renzo Servadei, durante la fiera internazionale di Autopromotec 2022, si è detto che una delle sfide future nel mondo del motosport è migliorare la cooperazione tra imprese. In che modo si può raggiungere questo obiettivo?
“Si tratta certamente di un traguardo ambizioso ma necessario: l’intera filiera del motorsport si compone di aziende con conoscenze teoriche e tecnologiche trasversali, con un grado di specializzazione altissimo. Si tratta di un tessuto industriale altamente diversificato che, mi preme ricordarlo, si compone non solo dei grandi brand che tutti conosciamo (e che peraltro hanno reso famosa la Motor Valley in tutto il mondo), ma anche di realtà più piccole, che portano avanti la produzione di componenti iper-specializzati e, parallelamente, conducono importanti attività di ricerca e sviluppo con risultati che molto spesso interessano anche settori tecnologicamente affini a quello del motorsport. È importante dunque imparare a fare rete fra le aziende in un’ottica di miglioramento più ampia, che interessa sì le singole realtà ma anche il comparto nella sua interezza”.
Dalla transizione verso la sostenibilità ecologica alla digitalizzazione, intesa in tutti gli aspetti del sistema, fino ai nuovi modelli economici che si stanno imponendo. Quali prestazioni ci si attende dal settore automotive aftermarket?
“Insieme agli espositori, grande protagonista di Autopromotec è stata l’evoluzione tecnologica del settore, in tutte le sue declinazioni. È stato così per le tante novità di prodotto che sono state presentate dalle aziende, ma anche per i temi che abbiamo affrontato nei diversi panel di discussione che hanno animato tutti i giorni della fiera. Una delle sfide più interessanti e complesse per il settore è certamente quella dell’auto connessa, ed è una tendenza, questa, che coinvolgerà (ma lo sta già facendo) tutti gli attori della filiera. Ugualmente importante, e ampiamente discusso durante Autopromotec, è il tema dell’accesso e la disponibilità dei dati tecnici: anche in questo caso, c’è da aspettarsi un coinvolgimento a tutto tondo per il comparto. Risulta evidente anche solo da questi due esempi, inoltre, che il tema della formazione rimane centrale per un settore che si evolve ad una velocità impressionante: gli operatori di settore devono continuare a formarsi e a tenersi aggiornati sulle ultime tendenze per evitare di soccombere sotto il peso del progresso incipiente”.
Parlando di hypercar futuristiche, ci può accennare qualcosa?
“Durante Autopromotec abbiamo avuto il piacere di ospitare Electric City, un’iniziativa che ha visto protagoniste le ultime novità in tema di veicoli elettrici prodotte dalle diverse case di automobili. Fra le diverse vetture presenti, è stata esposta nell’area di Electric City anche la Lamborghini Terzo Millennio, che rappresenta la futuristica visione della casa costruttrice di Sant’Agata Bolognese dell’hypercar elettrica. Avere l’opportunità di osservare da vicino questo prototipo ad altissime prestazioni è stata una grande occasione per i tanti appassionati e visitatori di Autopromotec”.
La fiera internazionale di Autopromotec è da anni un appuntamento fisso e consolidato per il settore, che riscuote tanto successo. Soddisfatti di questa edizione?
“Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto, sia in termini di aziende partecipanti sia in termini di operatori di settore che hanno visitato la nostra fiera e questo, in tutta franchezza, non era scontato. Un dato che ci preme sottolineare è quello della presenza internazionale, un elemento non scontato viste le restrizioni che hanno interessato (e in parte continuano ad interessare) gli spostamenti fra Stati negli ultimi due anni. Delle 1311 aziende partecipanti, il 31% proveniva da 46 Paesi del mondo, mentre i delegati esteri sono stati oltre 180, provenienti da 35 Paesi: questo non sarebbe stato possibile senza il supporto strategico del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e ICE Agenzia. Certo, abbiamo dovuto rinunciare alla presenza di aziende e visitatori cinesi, ma contiamo di rinsaldare i rapporti non appena possibile. In generale, abbiamo ricevuto commenti molto positivi, anche rispetto ai tanti convegni organizzati nell’ambito di Futurmotive Talks. La voglia di tornare ad incontrarsi a fare business in presenza era tanta, e questo certamente ha fatto la differenza”.
Quali ripercussioni ha avuto la guerra in Ucraina nel vostro settore in termini di costi e materie prime?
“Per ovvie ragioni, in questa edizione di Autopromotec non abbiamo potuto contare sulla presenza di aziende ed operatori di settore provenienti dalle aree interessate dal conflitto in atto. Parlando più in generale del settore automotive, il conflitto sta generando una serie di problemi logistici e nella catena di approvvigionamento che non fanno che esacerbare una situazione che si presenta già piuttosto complessa, con la carenza di microchip che sta mettendo in seria difficoltà il settore. Di certo, più a lungo si protrarrà il conflitto, più gravi saranno le ripercussioni a livello di industria, e non solo”.
Erika Digiacomo