Legacoop, innovazione e cooperazione
Daniele Montroni, presidente Legacoop Emilia-Romagna, ci ha parlato dell’innovazione cooperativa
In un’epoca di trasformazioni epocali, dall’innovazione digitale alla transizione sostenibile, il mondo della cooperazione sociale si trova davanti a sfide e opportunità uniche. Riorganizzare modelli gestionali, investire in nuove tecnologie e promuovere la formazione sono le chiavi per garantire che le imprese cooperative rimangano competitive e continuino a svolgere il loro ruolo cruciale nel rafforzare la coesione sociale e territoriale.
In questo scenario, Legacoop si distingue come promotore di progetti innovativi che coniugano sviluppo economico e impatto sociale, sostenendo il principio del “cooperare tra cooperative” per creare reti più resilienti e inclusive. Vediamolo con Daniele Montroni, presidente Legacoop Emilia-Romagna.
In un contesto globale così complesso, quale ruolo gioca l’innovazione per il futuro della cooperazione?
«L’innovazione è cruciale per affrontare le transizioni in atto: digitale, climatica e demografica. Non si tratta solo di adottare nuove tecnologie, ma di ripensare modelli organizzativi e di gestione per renderli più adatti ai cambiamenti.
Ad esempio, stiamo lavorando per integrare digitalizzazione e sostenibilità, sia nelle imprese cooperative sia nelle politiche pubbliche. Questo approccio è essenziale per mantenere la competitività delle cooperative e rafforzare il loro ruolo nel sistema economico».
Come si traduce concretamente l’innovazione nelle attività di Legacoop?
«Abbiamo avviato progetti strategici come la logistica sostenibile delle merci, che integra nuove tecnologie, organizzazione digitale e politiche pubbliche. Questa iniziativa mostra come innovare non significhi solo adottare strumenti tecnologici, ma anche creare connessioni efficaci tra imprese e territorio. Inoltre, ci stiamo concentrando sulla formazione, offrendo alle cooperative strumenti per sviluppare competenze digitali e nuovi modelli di business».
Qual è il ruolo delle filiere cooperative in questo processo di innovazione?
«Le filiere cooperative rappresentano una leva strategica per affrontare le transizioni. Stiamo lavorando per rafforzare il principio del “cooperare tra cooperative”, creando sinergie che migliorano l’efficienza e favoriscono l’adozione di soluzioni innovative. Questo approccio permette di massimizzare le risorse disponibili e di creare best practice da replicare in altri settori».
Come l’innovazione può sostenere la sostenibilità sociale e ambientale?
«L’innovazione è uno strumento fondamentale per coniugare sviluppo economico e sostenibilità. Penso, ad esempio, al progetto sulla logistica sostenibile, che non solo riduce l’impatto ambientale, ma migliora la qualità dei servizi offerti. Allo stesso modo, la digitalizzazione può rendere più accessibili e inclusivi i servizi di welfare, rafforzando il ruolo delle cooperative come motore di coesione sociale».
Guardando al futuro, quali sono le priorità per Legacoop in tema di innovazione?
«La priorità è rafforzare le competenze delle cooperative, soprattutto delle piccole e medie imprese, affinché possano affrontare le sfide legate alla digitalizzazione e alla sostenibilità. Inoltre, vogliamo promuovere una programmazione integrata tra imprese e politiche pubbliche, orientata al raggiungimento di obiettivi condivisi. Questo approccio ci permetterà di valorizzare l’identità cooperativa in un contesto sempre più complesso e competitivo».
La cooperazione ha anche un ruolo importante nel rafforzare la coesione sociale e nell’affrontare fragilità territoriali. Come questi aspetti si collegano all’innovazione?
«L’innovazione è il ponte che ci permette di superare le barriere della frammentazione sociale e di costruire un sistema più equo. Progetti come la rigenerazione urbana uniscono risorse finanziarie e innovazione sociale per contrastare il degrado e promuovere la qualità della vita.
Allo stesso tempo, il welfare aziendale integrato con il sistema pubblico rappresenta una strategia per migliorare non solo le condizioni dei lavoratori, ma anche il benessere complessivo delle comunità. Lavoriamo per garantire che la trasformazione tecnologica non lasci nessuno indietro, ma anzi rafforzi il senso di appartenenza e la coesione».
Quali strumenti state adottando per garantire che queste innovazioni siano accessibili anche alle cooperative più piccole?
«È fondamentale ampliare l’accesso alle risorse tecnologiche, con una particolare attenzione alle piccole e medie cooperative. Per questo stiamo lavorando su iniziative di filiera, in modo da promuovere la collaborazione e creare economie di scala che permettano a tutte le cooperative di beneficiare dell’innovazione.
Stiamo anche investendo in percorsi di formazione e nello sviluppo di competenze digitali, così che nessuno resti escluso da questa transizione. Infine, stiamo creando sinergie tra pubblico e privato per rendere più efficiente la distribuzione delle risorse e migliorare la capacità delle cooperative di accedere ai finanziamenti disponibili».
La formazione è un elemento chiave per l’innovazione. Avete intrapreso iniziative specifiche in questo ambito?
«Sì. Abbiamo recentemente siglato una convenzione con Universitas Mercatorum, l’università telematica delle Camere di Commercio, per offrire opportunità di formazione ai soci, ai lavoratori e alle loro famiglie. Questo accordo mira a promuovere la crescita individuale e ad aumentare il numero di laureati e specializzati all’interno delle nostre cooperative.
Attraverso piattaforme di e-learning, rendiamo la formazione più accessibile, permettendo a un ampio numero di partecipanti di sviluppare competenze avanzate, in particolare nel digitale. Questo è un passo fondamentale per garantire una reale mobilità sociale e per preparare le nostre cooperative alle sfide future».