L’Emilia-Romagna nel progetto di sostegno alle startup in Tunisia
Un innovativo progetto che permette di sostenere in maniera concreta le startup di giovani imprenditori in Tunisia
Il progetto INDIMEJ, che si è concluso nel mese di gennaio 2023 e vede tra i protagonisti Legacoop Emilia-Romagna e Innovacoop, è stato finanziato dal Ministero dell’Interno italiano e gestito da Arcs Culture Solidali, in collaborazione con Haliéus, organizzazione non governativa del sistema Legacoop la cui mission è di valorizzare le migliori esperienze delle imprese cooperative a beneficio delle comunità di paesi partner in un’ottica di co-sviluppo. Il progetto aveva come obiettivo affrontare il legame tra la povertà e le forme di esclusione sociale ed economica in Tunisia che stanno alla base dei processi migratori.
Il progetto INDIMEJ si è svolto in particolare in una zona della Tunisia rurale che ruota attorno alla località di Tataouine – che gli appassionati di Star Wars sicuramente conoscono perché è la località scelta da George Lucas per girare alcune delle scene di uno degli episodi della famosa saga. ma è anche il nome di Tatooine, uno dei pianeti delle avventure di Luke Skywalker e degli altri personaggi che animano Star Wars.
Le attività, in particolare, hanno coinvolto i Governatorati di Biserta, Nabeul, Grand Tunis e Tataouine – identificati per gli alti indici di disoccupazione oltre che per essere tra le principali zone di provenienza e di partenza dei migranti verso l’UE. Attraverso il progetto Indimej si è cercato di dare risposta ai fabbisogni di una parte di popolazione vulnerabile, favorendo lo sviluppo socio-economico della comunità, la creazione di opportunità di lavoro e il trasferimento di competenze e capacità professionali.
Per i giovani, la spinta a lasciare la Tunisia per l’Europa spesso deriva dalla mancanza di occasioni formative in linea con il mercato del lavoro e dal difficile accesso agli incentivi al lavoro autonomo, uniti a una visione a volte irrealistica delle prospettive della migrazione.
Sono stati quindi realizzati percorsi formativi per giovani/donne/potenziali migranti diretti all’inserimento nel mondo lavorativo, all’accesso a finanziamenti e allo sviluppo della micro-imprenditoria come uno dei possibili strumenti di prevenzione all’emigrazione irregolare.
I beneficiari del progetto sono stati in totale 130 potenziali microimprenditori, di cui 20 migranti e 110 giovani, oltre che a 18 operatori locali, 36 funzionari municipali delle commissioni preposte all’inclusione socio-economica e 15 funzionari dell’ANETI (Agence Nationale de l’Emploi et le Travail Independent).
Legacoop Emilia-Romagna e Innovacoop hanno partecipato al progetto per realizzare la fase di mentoring ad un gruppo selezionato di 13 neoimprenditori che sono stati affiancati nell’avviamento delle loro imprese sia attraverso il lavoro di esperti sul campo, sia creando occasioni di dialogo e di consulenza da remoto con alcuni startupper italiani.
“È stata un’esperienza molto coinvolgente – commenta Roberta Trovarelli, responsabile delle relazioni internazionali di Legacoop Emilia-Romagna, che ha partecipato alle missioni in Tunisia –. Insieme ad altri due esperti, Marco D’Angelo e Giulio Benvenuti, siamo entrati in contatto con giovani, in gran parte donne, che attraverso esperienze di micro-imprenditoria stanno costruendo un futuro più solido per sé e per le loro comunità. Sono persone aperte all’innovazione, con le quali abbiamo lavorato molto e bene, colmando alcune lacune nell’impostazione economica finanziaria del loro business, mantenendo sempre un atteggiamento costruttivo. Mi pare abbiano apprezzato la possibilità di confrontarsi con chi proviene da esperienze più consolidate e ci sono buone speranze che, per alcuni di loro, tale rapporto proseguirà anche oltre la fine del progetto”.
Il tutto in un periodo di forte carenza di materie prime come acqua e farina.
Giancarlo Pergallini
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