• 15/10/2024

L’impatto dell’AI sul lavoro in Emilia-Romagna

 L’impatto dell’AI sul lavoro in Emilia-Romagna

L’impatto dell’AI sul lavoro in Emilia-Romagna. Quinta in Italia per quota di lavoratori in ingresso maggiormente esposti all’impatto dell’intelligenza artificiale

Secondo l’Osservatorio MPI di Confartigianato Emilia-Romagna, la regione è quinta in Italia per quota di lavoratori in ingresso maggiormente esposti all’impatto dell’intelligenza artificiale e dell’incremento dell’impiego di sistemi robotizzati nei processi produttivi.

Tra le province emiliano-romagnole si osservano quote più elevate a Bologna (con il 30,6% di entrate maggiormente esposte all’impatto dell’intelligenza artificiale), a cui seguono Reggio-Emilia (25%) e Modena (24,2%).

La nostra regione è inoltre quinta per quota di imprese con almeno 10 addetti che hanno investito almeno una volta in applicazioni dell’intelligenza artificiale. A livello di investimenti complessivi in sistemi AI, tra le prime 10 province su 107 ne troviamo due emiliano-romagnole: Bologna (con il 10,5%, che si posiziona quinta nel ranking nazionale) e Modena (con il 10,1%, che si posiziona sesta).

In Emilia-Romagna nel 2021 il 30,5% degli addetti delle imprese opera in settori ad alto rischio automazione, pari a 495 mila addetti.

Mentre nell’artigianato più di 1 addetto su 3 (38,7%), pari a 107 mila addetti, opera in settori ad elevato rischio di disoccupazione tecnologica: quota di 8,2 punti percentuali sopra alla media del totale imprese.

In particolare, le imprese artigiane si addensano maggiormente in quei settori manifatturieri e dei servizi relativamente più esposti alla sostituzione del lavoro umano con quello delle macchine. Tuttavia è anche vero che creatività, flessibilità e disponibilità alla formazione (doti che contraddistinguono in modo particolare il mondo MPI) sono caratteristiche che favoriscono la resilienza a questi cambiamenti.

In relazione alla composizione settoriale dell’occupazione delle imprese sul territorio si evidenzia per il totale imprese la quota più elevata di occupati in settori ad alto rischio automazione in provincia di Reggio Emilia (37,7%), Parma (35,6%) e Modena (32,9%); rispettivamente al 2°, al 3° e al 9° posto della classifica nazionale su 107 province.

Nel comparto artigiano, maggiormente esposto al rischio automazione, il peso degli occupati a maggior rischio robotica sul totale lo rileviamo a Modena (41,1%), Reggio Emilia e Bologna (40,7% ciascuna); rispettivamente al 11° e 12° posto pari merito della classifica nazionale.

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Confartigianato Emilia-Romagna

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Redazione

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