Montroni, bilanci Legacoop E-R
Montroni, Legacoop E-R: bilanci 2022 positivi, 2023 incerto ma investiamo e cooperative solide
- Il presidente di Legacoop Emilia-Romagna Daniele Montroni: “Bilanci positivi nel 2022, 2023 con incertezze dovute alla situazione globale e all’aumento dei tassi che frena gli investimenti ma cooperative solide. Continuiamo a investire sulla transizione digitale ed ecologica in una visione di filiera”.
- Sull’alluvione: “Subito i ristori e gli investimenti in infrastrutture per non farci trovare impreparati quando tornerà il maltempo. La struttura commissariale sia vicina ai luoghi colpiti”.
“La prospettiva, confermata dai risultati dell’indagine congiunturale condotta dall’Area studi Legacoop con Ipsos e dalle indicazioni di Prometeia, è quella di un atterraggio morbido dell’economia nonostante gli shock energetici, geopolitici e ambientali che hanno caratterizzato e stanno caratterizzando questo periodo stretto tra la guerra della Russia all’Ucraina e l’alluvione che ha colpito il nostro territorio regionale.
Noi continuiamo a investire per vincere le sfide delle transizioni in una visione di filiera”: lo ha affermato il presidente di Legacoop Emilia-Romagna Daniele Montroni durante un incontro con la stampa dedicato all’andamento dei bilanci 2022 e le prospettive per il 2023 delle 1.121 cooperative aderenti all’associazione regionale.
In particolare, l’indagine di Area Studi di Legacoop Nazionale e Ipsos che registra le previsioni delle cooperative emiliano-romagnole associate a Legacoop collocano gli indicatori principali, occupazione, domanda e crescita complessiva, in area positiva per l’80 per cento del campione.
Cresce del 23 per cento il numero delle cooperative che aumentano il valore della produzione attestandosi al 76 per cento. Per il 12 per cento rimane stabile (era il 38 per cento) . Per il 12 per cento diminuisce (+ 3 per cento).
Il 34 per cento delle cooperative ha aumentato l’occupazione (era il 26 per cento nel 2021). Aumenta la percentuale delle cooperative che chiudono in utile, raggiungendo l’83 per cento (+4 per cento) del campione. La situazione riferita alla liquidità si conserva buona per il 58 per cento delle associate, ma passa dal 5 per cento all’8 per cento chi la ritiene cattiva.
“L’economia italiana – ha proseguito Montroni – è considerata nel breve periodo in crescita dal 20 per cento del campione (13 per cento in più rispetto alla precedente rilevazione) e in diminuzione dal 26 per cento (21 per cento in meno) e le assemblee di bilancio delle nostre associate confermano sostanzialmente questo quadro di crescita, moderata ma solida.
Un ruolo fondamentale per sostenere l’economia lo avrà l’attuazione del PNRR: non va infatti trascurato che la crescita del PIL, che nella nostra regione è valutata all’1,8 per cento su base annua, è stata in gran parte trainata dal Superbonus e dal comparto delle costruzioni. Spendere e bene le risorse del PNRR, oltre a quelle derivanti dai Fondi strutturali europei, è un’esigenza vitale per l’economia del nostro paese e della nostra regione”.
Le cooperative aderenti a Legacoop in Emilia-Romagna sono 1.121, lo 0.3 per cento di tutte le imprese della regione.
Nel 2022 hanno fatturato quasi 32 miliardi di euro, in crescita del 6 per cento sul 2017, il 9,76 per cento del prodotto totale delle imprese emiliano-romagnole. Diventano 56,6 miliardi di euro se si considerano anche le performance delle controllate e partecipate dalle cooperative, coprendo così una quota del 17,6 per cento del totale del fatturato dell’Emilia-Romagna.
Pur costituendo lo 0,3 per cento del totale delle imprese emiliano-romagnole, le aderenti a Legacoop sviluppano quasi un quinto del fatturato complessivo della regione, garantiscono lavoro all’8,7 per cento delle addette e degli addetti, l’11 per cento considerando controllate e partecipate.
“Sul futuro pesano diversi fattori, a partire da quelli geopolitici, dalla guerra tra Russia e Ucraina e dal ruolo che vorrà giocare la Cina – ha ricordato la direttrice Barbara Lepri – . Il nostro debito pubblico non consente molti margini di manovra, ad esempio sulla leva fiscale, e c’è il rischio di vedere una ulteriore riduzione degli investimenti sul welfare, sulla sanità e sull’istruzione che aggraverebbero una situazione nella quale si va ampliando l’area delle povertà”.
Un freno agli investimenti, necessari per affrontare le sfide della transizione digitale e ambientale, viene anche dall’aumento dei tassi. “Come cooperazione – ha specificato Lepri – stiamo investendo fortemente su questi terreni, sia attraverso le Academy, già operative in una ventina di cooperative, sia attraverso i nostri strumenti di sistema, come Innovacoop e la Fondazione Pico.
Affrontare le sfide delle transizioni è una scelta obbligata per chi voglia restare sui mercati salvaguardando e qualificando l’occupazione”.
“Le insidie sono tante – ha sottolineato Montroni –. Tra queste va valutata con moltissima attenzione la situazione demografica. Dal Rapporto sull’economia dell’Emilia-Romagna presentato recentemente da Banca d’Italia è emerso che fra il 2007 e il 2019 l’occupazione in Emilia-Romagna è aumentata del 5,6 per cento e l’incremento è interamente riconducibile alla componente straniera, mentre il contributo di quella italiana è risultato negativo.
Abbiamo bisogno di integrare chi immigra in Italia, senza lanciare allarmi di tono xenofobo ma valorizzando, anche con il riconoscimento della cittadinanza, l’apporto indispensabile alla tenuta sociale ed economica del nostro Paese”.
Infine, Montroni ha ricordato la grande solidarietà – anche tra cooperative che hanno finora destinato oltre 4,5 milioni di euro alla ricostruzione – verso le popolazioni alluvionate: “Apprezziamo il generale Francesco Figliuolo – ha detto il presidente di Legacoop Emilia-Romagna – e daremo come sempre il nostro contributo alla ripresa.
Tuttavia la macchina decisionale, oltre che disporre delle risorse necessarie, deve essere molto efficiente e rapida e deve operare da qui, non da 450 chilometri di distanza, lavorando a stretto contatto con la Regione, con i Comuni e con le rappresentanze di impresa e sociali. Dai ristori alle opere infrastrutturali sono tanti i fronti aperti e bisogna agire in fretta per riparare i danni e farsi trovare preparati per l’inverno”.