Mutui, tassi variabili in crescita, fissi stabili
Osservatorio MutuiOnLine: “Calano gli importi medi richiesti. In Emilia-Romagna -6,6%”
Il costo del denaro è aumentato di 425 punti base da luglio 2022, portando ad agosto il Tan fisso medio a 3,84% e il Tan variabile medio a 4,93%. Questa forbice così significativa fa propendere i mutuatari verso la sicurezza di un fisso, scelto dal 93,4% dei richiedenti negli ultimi due mesi, rispetto a poco oltre il 50% di un anno fa. Dall’Osservatorio di MutuiOnline.it emerge anche l’aumento del reddito medio dei richiedenti, che è cresciuto ancora di 101 € rispetto al trimestre precedente (da 2.803 € a 2.904 €) ed è ormai quasi 900 € più elevato rispetto a inizio 2022.
Se invece puntiamo la lente d’ingrandimento a livello regionale, quali sono le tendenze principali che stanno caratterizzando questa stagione di aumento dei tassi d’interesse? In generale calano gli importi medi richiesti, aumenta la durata media per spalmare il finanziamento su più anni e abbassare la rata (aumentata complessivamente del 48%).
LA SITUAZIONE NEL NORD ITALIA: CALANO GLI IMPORTI RICHIESTI
Rispetto al 2022 sono evidenti i cali negli importi medi richiesti: secondo i dati di MutuiOnline.it la Liguria fa registrare un -9,1% (da 128.255 € a 116.647 €), il Piemonte un -8% (da 128.764 € a 118.505 €), la Lombardia un -6,9% (da 167.611 € a 156.023 €), l’Emilia-Romagna un -6.6% (da 147.384 € a 137.729 €) e il Veneto un -6,3% (da 141.035 a 132.192 €).
Sotto la soglia del -5% la Val d’Aosta (-4,7%) e il Friuli (-4,3%). Più limitati gli effetti per la regione col più alto importo medio richiesto in Italia, cioè il Trentino-AA, che perde solo il 2,7% (da 191.071 € a 185.873 €).
La durata media del mutuo cresce un po’ ovunque, e in maniera particolarmente significativa proprio in Trentino: qui la durata media di un mutuo per acquistare una prima casa è cresciuto rispetto al 2022 da 25 anni e 4 mesi a 26 anni e 6 mesi. La diminuzione degli importi medi e l’aumento della durata sono sicuramente dovute all’aumento significativo dei tassi. Infatti, ipotizzando che il costo medio del mutuo nel 2022 fosse del 2,3% e nel 2023 sia del 3,7% (entrambi i dati pari al tasso medio dei fissi nei due anni) i richiedenti quest’anno spendono 47% in più al mese rispetto al 2022, pari a 140 € in più.
FOCUS SULL’EMILIA ROMAGNA
A illustrare i dati relativi all’Emilia Romagna è Nicoletta Papucci, direttore Marketing di MutuiOnLine.it: “In Emilia-Romagna, secondo i dati di MutuiOnline.it, gli importi medi richiesti per i mutui prima casa sono calati del 6,6% rispetto all’anno precedente: si passa da 147.384 € a 137.729 € – evidenzia Papucci – .
Nel frattempo, la durata media dei mutui è aumentata da 25 anni e 9 mesi a 26 anni e 2 mesi, mentre il LTV (rapporto tra l’importo richiesto e il valore dell’immobile) è sceso dal 75,8% del 2022 al 73,9% del 2023. In pratica a minori somme richieste corrispondono durate maggiori e più anticipi versati per abbassare la rata mensile, che nell’ultimo anno è salita del 46,7%, pari a 136 € al mese in più (da 286 € a 422 €)”.
Secondo Papucci, “nel 2023 in Emilia-Romagna si sono visti chiaramente gli effetti della politica monetaria della BCE, con l’87,6% dei mutui richiesti a tasso fisso, in aumento del 28,4% rispetto al 2022”.
“Nel trimestre in corso si evidenziano due cambi significativi rispetto a quello precedente: da una parte aumentano dell’11,7% le richieste da parte di giovani sotto i 36 anni, che passano dal 53,9% del mix a oltre il 60%, dall’altra aumentano molto (+33,8% sul mix) le richieste da parte dei lavoratori autonomi, anche se la maggioranza delle richieste rimane da parte di lavoratori a tempo indeterminato (83% del mix). Il reddito medio dei richiedenti tra luglio e agosto è stabile a 2.523 €” conclude Papucci.