RESPEAKER nuovo lavoro di sottotitolazione
Recentemente, a Bologna, si è tenuto il convegno conclusivo del progetto ACCESs – Accessibilità Cultura e Sottotitoli per le persone sorde, realizzato da FIADDA Emilia-Romagna, associazione per i diritti delle persone sorde e famiglie, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, insieme ad ASPHI.
La Fondazione ASPHI, in quanto partner del progetto ha fornito la propria competenza per l’accessibilità ai teatri, attraverso la sperimentazione del sistema a induzione magnetica, presso l’Arena del Sole a Bologna, il Teatro Lenz di Parma e il Teatro Bonci di Cesena.
Nella prima parte del convegno, è stato presentato il progetto, che ha avuto come obiettivi informare, formare, sperimentare. Oltre a ciò, si è illustrato come nei contesti pubblici, meno inclusivi – convegni, manifestazioni, eventi teatrali – la sottotitolazione è una buona prassi per superare le barriere della comunicazione.
Mentre, nella seconda parte, è stato mostrato un piano strategico operativo adottato nei musei e nei teatri coinvolti dell’Emilia-Romagna, in cui sono state attivate azioni per migliorare la fruibilità alle persone sorde, dando, in questo modo, la possibilità di partecipare a esperienze culturali da cui spesso sono escluse.
L’esperimento realizzato in alcuni teatri ha concesso la fruizione di una rappresentazione operistica non convenzionale ma sicuramente affascinante, fornendo alle persone sorde un’esperienza unica e il più accessibile possibile. In definitiva, il progetto prevedeva la ricezione sia del testo che della musica a tutti, non solo alle persone che hanno difficoltà di udito o di vista, ma al 90% del pubblico, che non conosce l’opera e ha bisogno di supporto. Un lavoro ricco sotto il punto di vista comunicativo laddove l’idea è stata mettere in scena non una scenografia che racconta gli ambienti, piuttosto una scenografia che racconta le situazioni attraverso la tecnologia, con il risultato di un’opera più accessibile. Sostanzialmente, sono stati inseriti sottotitoli all’interno della scenografia insieme a disegni grafici che hanno integrato la comunicazione.
Sembra tutto molto facile bensì è un problema e una realtà lavorativa di cui oggi poco si parla. L’intervento della dottoressa Valentina Gualdi, respeaker, ha chiarito le prospettive lavorative future e l’ampio margine di sviluppo della sottotitolazione.
“Questo è un nuovo lavoro in espansione, se si pensa che può essere applicato a qualunque forma di comunicazione verbale. Pensiamo, ai luoghi pubblici e alla difficoltà di una persona sorda a comunicare, agli sportelli A.S.L, uffici postali. Inoltre, servono linee guida per gli eventi virtuali e per la sottotitolazione da remoto. Il riconoscimento vocale spesso non è corretto, per questo è necessaria la sottotitolazione. Inoltre, molte piattaforme, forniscono sottotitoli automatici, tutt’altro che perfetti, in realtà alcune informazioni si perdono per strada. Pertanto, sono necessarie figure con competenze certificate, per sottotitoli intralinguistici che producono i sottotitoli in tempo reale.”
Una delle tecniche, a cui fa riferimento la Gualdi, è proprio il respeaking, ovvero un professionista che non digita le parole ma ripete ciò che viene detto dall’oratore, aggiunge la punteggiatura e ripulisce il testo da strutture e incertezze tipiche del parlato. Ovviamente, è necessario un computer con un software di riconoscimento vocale che trascrive quanto pronunciato dal respeaker, trasformandolo in un vero e proprio sottotitolo in pochi secondi. “Un lavoro tutt’altro che facile – continua – Inoltre, l’attività di sottotitolaggio per sordi è sempre più richiesta.”
Infatti, diversi operatori specializzati lavorano in modo professionale su vari contesti: trasmissioni televisive, eventi culturali e anche il settore educativo. Per di più, su spinta dello Stato Italiano, tramite il MiBACT che richiede alle case di produzione italiane sempre più spesso film sottotitolati già in fase di produzione. “Certamente – afferma Gualdi – ma non c’è solo questo unico aspetto. Il nostro progetto verte sulla qualità della vita delle persone sorde anche fruendo del teatro, una lezione universitaria oppure di un video.”
Secondo la Gualdi, sono indispensabili professionisti preparati “di solito hanno una formazione da interpreti di conferenza” che lavorano in coppia, affiancando al respeaker un revisore. “È un lavoro di squadra – afferma – ed è un’attività complessa che non può essere improvvisata. Le persone sorde, infatti, non chiedono il ‘senso generale’ di un discorso, vogliono le stesse informazioni di chi non usufruisce dei sottotitoli. Oggi la sottotitolazione porta valore a un evento, ma vorremmo che non fosse qualcosa di aggiuntivo, ma di naturale.”