Techcab, automazione industriale ai tempi dell’IA
Techcab si specializza in automazione industriale e robotica, migliorando performance e manutenzione predittiva utilizzando l’IA
Migliorare le performance e la manutenzione predittiva. Sono queste le parole che stanno alla base di ogni intervento programmato dalla Techcab, società nata nel 2011 con sede a Casale di Mezzani (Parma), specializzata in automazione industriale e robotica che progetta, realizza e installa sistemi di comando completi. «In pratica forniamo ai nostri clienti progetti a trecentosessanta gradi: dallo schema elettrico al quadro elettrico, dal software per l’impianto al collaudo. Utilizzando una rete neurale analizziamo i dati danneggiati da una macchina, un algoritmo li riconosce e stabilisce quale probabilità c’è che un potenziale problema si possa sviluppare», specifica Mattia Moruzzi, giovane general manager di un’azienda a forte trazione under 30. «E lo facciamo – prosegue Moruzzi – con i settori più diversi: farmaceutico, alimentare, chimico, metallurgico, oltre che con significative nicchie quali il motion, ovvero macchine industriali con diversi assi e ampio raggio d’azione».
E poi ci sono quelle “paroline” magiche, magari un po’ abusate negli ultimi tempi, ma delle quali ormai quasi nessuno può più fare a meno: intelligenza artificiale. «In Techcab – spiega Moruzzi – abbiamo sviluppato una apposita divisione IA legata all’automazione, con la quale si permette alla macchina di performare al meglio e di prevenire i guasti. Con questa riusciamo per esempio a progettare specifici sistemi di comando in ambiti a rischio esplosione. Si pensi a particolari semenze, ai nastri trasportatori, ai magazzini per lo stoccaggio degli pneumatici. Qui è fondamentale un sistema che segnali ogni potenziale (e tendenzialmente pericoloso) problema».
Ma quali sono, chiediamo, i settori più “ricettivi” a questi temi, al lavoro svolto da Techcab? «Negli ultimi due anni – risponde il general manager dell’azienda – abbiamo lavorato soprattutto in ambito farmaceutico, un trend che penso possa continuare a svilupparsi anche in futuro, così come per esempio il settore legato alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti. Altri segmenti risentono invece della diminuzione di incentivi pubblici, come per esempio quelli del legno o la logistica (con i suoi magazzini di distribuzione), mentre è in espansione il packaging».
Ma tutti, in maniera pressoché “traversale”, sono permeati da un classico scetticismo nei confronti del “nuovo”. «In tanti, tra chi è specializzato nel nostro ambito d’intervento – dice Moruzzi – preferiscono andare all’estero, da chi è più in linea con le potenzialità offerte dal nostro lavoro. Qui si guarda troppo ai conti iniziali, al fatto che – secondo taluni – hanno macchine già sufficientemente performanti. E questo ci penalizza non tanto verso i clienti finali, che invece si mostrano interessati, quanto ai produttori di macchine e impianti, che poi rappresentano il nostro principale business. Meglio, appunto, va con i nostri clienti esteri, che rappresentano il 30 per cento del nostro giro d’affari, distribuito in 45 Paesi del mondo».
L’azienda conta oggi un organico di 58 persone e da anni ha sviluppato competenze trasversali che le hanno permesso, come detto, di lavorare in diversi settori per la progettazione e la produzione di sistemi di comando, anche per il mercato americano. Con una costante attenzione al cliente (che viene anche adeguatamente “formato”), la valorizzazione dei giovani e lo sviluppo di nuove tecnologie da immettere sul mercato. Un mix vincente targato Techcab.
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