Transizione digitale ed ecologica, ricerca e nuove tecnologie: la Ferrari investe nel futuro e nel territorio
Per il lavoro e il territorio, un presente e un futuro sostenibili. Attraverso attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale di nuove tecnologie e componentistica correlate alla transizione digitale, insieme a mezzi innovativi e a ridotto impatto ambientale.
Con un nuovo stabilimento per l’elettrificazione e nuovi sistemi di propulsione a basso impatto ambientale, equipaggiati con nuove soluzioni digitali e di connettività. Questi, in sintesi, gli ambiti a cui guarda l’investimento industriale realizzato dalla Ferrari Spa nel sito produttivo di Maranello (Mo) fra il 2022 e il 2025, fino a circa 500 milioni di euro.
Impegno sostenuto anche dal Ministero dello Sviluppo economico, dalla Regione Emilia-Romagna e da Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, sulla base del Protocollo di intesa sottoscritto oggi a Maranello con Ferrari.
Documento che regola la proposta progettuale, l’impatto occupazionale (250 nuovi addetti), le ricadute sul territorio in termini di protezione ambientale, la copertura finanziaria.
A firmare, insieme al presidente di Ferrari, John Elkann, il ministro per lo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, il presidente Stefano Bonaccini, l’amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri. Presente l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla.
“Un progetto innovativo e di alto livello, che guarda alla transizione ecologica, a quella digitale e alla buona occupazione- sottolinea il presidente Bonaccini– Un nuovo intervento che prende corpo in Emilia-Romagna, a beneficio del territorio e del Paese. Che ha radici nelle grandi professionalità interne alla Ferrari ma che può trovare nelle reti regionali dell’Alta tecnologia e dei Tecnopoli l’ecosistema migliore per potersi sviluppare, che unisce le nostre università e il mondo produttivo, filiere manifatturiere uniche al mondo, la formazione specialistica e le infrastrutture digitali che si rafforzano attorno al Big Data Technopole di Bologna e alla Data Valley emiliano-romagnola. L’attrattività complessiva del nostro sistema, in un quadro di valori, diritti e coralità definito nel Patto per il Lavoro e per il Clima firmato con tutte le parti sociali, rappresenta una carta in più per la ripartenza che vogliamo costruire insieme”.