Università di Parma: il piano strategico 2025-30
Il piano strategico 2025-30 e un nuovo assetto organizzativo per un’Università pronta a cavalcare il futuro
Incontro con il personale dell’Ateneo in Aula magna e in diretta streaming
Un Ateneo che sappia ascoltare, attrarre, accogliere, accompagnare. Pronto a cambiare sulla base delle esigenze della società e dei suoi stessi cambiamenti e pronto a mettere a disposizione il suo sapere e le sue competenze. È l’Università di Parma disegnata oggi dal Rettore Paolo Martelli nell’incontro in cui ha presentato al personale Unipr le linee essenziali del nuovo Piano strategico 2025-30 e “gli adeguamenti organizzativi necessari per rispondere adeguatamente agli obiettivi che il Piano si è posto”.
Un incontro estremamente partecipato, sia in presenza sia in diretta streaming, dal quale è emerso il ritratto di un’Università che vuole essere sempre più protagonista, sempre più motore di sviluppo del territorio, sempre più volano d’innovazione, sempre più aperta all’internazionalizzazione (“che – ha sottolineato il Rettore – è trasversale a ogni area e a ogni Dipartimento dell’Ateneo”), sempre più impegnata nella partita territoriale della sostenibilità, con azioni specifiche volte ad esempio a diminuire progressivamente l’impatto ambientale e climatico riducendo i consumi energetici e idrici, le emissioni climalteranti e la produzione di rifiuti, favorendo il riciclo e il riuso.
“Il Piano strategico 2025-2030, in linea con il Piano di mandato, è stato costruito attraverso l’ascolto e il coinvolgimento attivo dei Dipartimenti e dei portatori d’interesse, secondo principi di partecipazione e inclusività”, ha detto il Rettore, che ha sottolineato le 4 grandi missioni (Ricerca; Didattica e Servizi alle studentesse e agli studenti; Società; Persone, Patrimonio e Risorse) e le 7 linee direttrici su cui intende muoversi l’Ateneo: innovazione, interdisciplinarità, inclusione ed equità, internazionalizzazione, sostenibilità, responsabilità sociale.
Fondamentale, in fase preliminare, l’analisi SWOT (Strengths, Weaknesses, Opportunities e Threats), per una mappatura precisa di punti di forza, punti di debolezza, opportunità e le minacce. “È da qui – ha osservato il Rettore – che è stato necessario intervenire sia negli obiettivi strategici sia per tutto ciò che discende da quegli obiettivi”. Tra le criticità evidenziate, ad esempio, l’ancora limitata offerta formativa in lingua inglese, la disponibilità di alloggi ancora carente, le procedure non prive di difficoltà: su questi e altri temi sono previsti interventi puntuali.
20 nel complesso gli obiettivi strategici, articolati nelle 4 missioni. Per ciascuna, un focus specifico da parte del Rettore: per la Missione Ricerca, “Migliorare la performance dell’Ateneo nella ricerca competitiva internazionale”; per la Missione Didattica e servizi alle studentesse e agli studenti, “Rafforzare la sinergia e la comunicazione di tutti i servizi extradidattici offerti dall’Ateneo e dal territorio, anche per la promozione di ‘Parma città universitaria’ a livello europeo”; per la Missione Società, “Contribuire in modo efficace ed efficiente alla realizzazione del percorso territoriale verso la neutralità climatica”; per la Missione Persone, Patrimonio e Risorse, “Migliorare il benessere organizzativo e il senso di appartenenza del personale”.
“Il welfare del nostro personale, in particolare per il personale tecnico amministrativo, è una priorità”, ha rimarcato il Rettore.
Tra le azioni messe in campo, oltre a un’accelerata nella digitalizzazione che coinvolgerà intensamente tutte le strutture e tutte le attività dell’Ateneo, un adeguamento del funzionigramma alle esigenze organizzative dettate dalle criticità e dalla necessità di raggiungere gli obiettivi strategici, con un nuovo assetto organizzativo che entrerà in vigore da ottobre, una revisione dei regolamenti, una pesatura delle aree e delle unità organizzative, un piano assunzionale.
“Il nostro è e vuole essere un percorso culturale partecipato, fatto di analisi, progettazione, decisione, condivisione interna, comunicazione”, ha spiegato il Rettore, che ha tra l’altro parlato di “sviluppo del modello organizzativo e valorizzazione delle risorse umane”, di “governo del cambiamento organizzativo con l’attivazione di un tavolo di change management”, di adeguata “comunicazione dei servizi per guidare studentesse, studenti e utenti con strumenti adeguati e usare bene il tempo di chi eroga e di chi riceve il servizio” e di “monitoraggio continuo del cambiamento per valutare il servizio confrontando le attese e il percepito”.
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